Gen 37,2a-b;39,1-6b; Sal 118 (119); Pr 27,23-27b; Mc 8,27-33
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. [Gesù] faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». (Mc 8,31-33)
Difficile comprendere la missione del Figlio dell’uomo. Ma, alla luce della risurrezione, lo stesso Pietro invita i credenti a seguire l’esempio di Gesù: «È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme» (cfr. 1Pt 2,19.21). «Un martire cristiano non è un caso. Ancor meno può essere l’effetto della volontà dell’uomo di diventare martire. Un martire è sempre frutto del disegno di Dio, del suo amore per gli uomini, per avvertirli e guidarli, per riportarli sulle sue strade» (fr. Christophe, monaco di Tibhirine).
Preghiamo
Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa’ ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti l’unione,
dove è dubbio, ch’io porti la fede.
san Francesco