Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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2Tm 4,1-8; Sal 70; Mc 12,38-44

9 Giugno 2012

Sabato della IX Settimana Tempo Ordinario

 

 

Prima lettura

2Tm 4,1-8

 

Carissimo, ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del Vangelo, adempi il tuo ministero. Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.

 

Salmo responsoriale

Sal 70

 

R.  La mia bocca, Signore, racconterà la tua giustizia.

 

Della tua lode è piena la mia bocca:

tutto il giorno canto il tuo splendore.

Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia,

non abbandonarmi quando declinano le mie forze.

 

Io, invece, continuo a sperare;

moltiplicherò le tue lodi.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,

ogni giorno la tua salvezza.

 

Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:

farò memoria della tua giustizia, di te solo.

Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito

e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

 

Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa,

per la tua fedeltà, o mio Dio,

a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele.

 

Vangelo

Mc 12, 38-44

 

In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: “Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave”. E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.