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Is 5,1-7; Sal 79; Gal 2,15-20; Mt 21,28-32

8 Settembre 2013

II DOMENICA DOPO IL MARTIRIO
DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

 

 

LETTURA

Lettura del profeta Isaia 5, 1-7

Così dice il Signore Dio: / «Voglio cantare per il mio diletto / il mio cantico d’amore per la sua vigna. / Il mio diletto possedeva una vigna / sopra un fertile colle. / Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi / e vi aveva piantato viti pregiate; / in mezzo vi aveva costruito una torre / e scavato anche un tino. / Egli aspettò che producesse uva; / essa produsse, invece, acini acerbi. / E ora, abitanti di Gerusalemme / e uomini di Giuda, / siate voi giudici fra me e la mia vigna. / Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna / che io non abbia fatto? / Perché, mentre attendevo che producesse uva, / essa ha prodotto acini acerbi? / Ora voglio farvi conoscere / ciò che sto per fare alla mia vigna: / toglierò la sua siepe / e si trasformerà in pascolo; / demolirò il suo muro di cinta / e verrà calpestata. / La renderò un deserto, / non sarà potata né vangata / e vi cresceranno rovi e pruni; / alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia. / Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti / è la casa d’Israele; / gli abitanti di Giuda / sono la sua piantagione preferita. / Egli si aspettava giustizia / ed ecco spargimento di sangue, / attendeva rettitudine / ed ecco grida di oppressi».

 

 

SALMO

Sal 79 (80)

 

    ® La vigna del Signore è il suo popolo.

 

Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
e arrivavano al fiume i suoi germogli. ®

 

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. ®

 

Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi. ®

 

EPISTOLA

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati 2, 15-20

Fratelli, noi, che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, sapendo tuttavia che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, Cristo è forse ministro del peccato? Impossibile! Infatti se torno a costruire quello che ho distrutto, mi denuncio come trasgressore. In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Matteo 21, 28-32

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».