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Esd 7,1a. 6b-26; Sal 121; Lc 13, 6-9

21 Agosto 2015

 

SETTIMANA DELLA XII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

VENERDI

 

 

LETTURA

Lettura del libro di Esdra 7, 1a. 6b-26

 

In quei giorni. Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, partì da Babilonia. Egli era uno scriba esperto nella legge di Mosè, data dal Signore, Dio d’Israele. Poiché la mano del Signore, suo Dio, era su di lui, il re aveva esaudito ogni sua richiesta. Partirono per Gerusalemme alcuni Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati, nel settimo anno del re Artaserse. Egli arrivò a Gerusalemme nel quinto mese: era l’anno settimo del re. Egli aveva fissato la partenza da Babilonia per il primo giorno del primo mese, e il primo del quinto mese arrivò a Gerusalemme, poiché la mano benevola del suo Dio era su di lui. Infatti Esdra si era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla e a insegnare in Israele le leggi e le norme.

Questa è la copia del documento che il re Artaserse consegnò a Esdra, sacerdote, scriba ed esperto nei comandamenti del Signore e nelle leggi date a Israele:

«Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora, io ordino che, nel mio regno, chiunque del popolo d’Israele, dei suoi sacerdoti e dei leviti vuole venire a Gerusalemme, venga pure con te; infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme riguardo alla legge del tuo Dio che è nelle tue mani, e a portare l’argento e l’oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta spontanea al Dio d’Israele che abita a Gerusalemme, e tutto l’argento e l’oro che troverai in tutta la provincia di Babilonia, insieme con le offerte spontanee che il popolo e i sacerdoti offriranno per il tempio del loro Dio a Gerusalemme. Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli, con le loro oblazioni e le loro libagioni, e li offrirai sull’altare del tempio del vostro Dio che è a Gerusalemme. Con il resto dell’argento e dell’oro farete quello che sembrerà bene fare a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. I vasi, che ti sono stati dati per il culto del tempio del tuo Dio, rendili al Dio di Gerusalemme. Il resto di quanto occorre per il tempio del tuo Dio, e che spetta a te procurare, lo procurerai a spese del tesoro del re.

Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell’Oltrefiume: Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, sia fatto integralmente, fino a cento talenti d’argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. Quanto è prescritto dal Dio del cielo sia fatto con diligenza per il tempio del Dio del cielo, perché non venga l’ira sul regno del re e dei suoi figli. E vi comunichiamo che nessuno può imporre tasse, tributi o imposte a tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questo tempio.

Quanto a te, Esdra, secondo la sapienza del tuo Dio, che tu possiedi, stabilisci magistrati e giudici che giudichino tutto il popolo dell’Oltrefiume, cioè tutti coloro che conoscono le leggi del tuo Dio, e voi dovrete istruire chi non le conosce. Contro chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, si faccia con sollecitudine un processo e lo si punisca con la morte o una pena corporale o un’ammenda in denaro o il carcere».             

 

 

SALMO

Sal 121 (122)

 

             ®  Gerusalemme, città della mia gioia!

 

Quale gioia, quando mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore!».

Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme! ®

 

Gerusalemme è costruita

come città unita e compatta.

È là che salgono le tribù,

le tribù del Signore. ®

 

Salgono, secondo la legge d’Israele,

per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,

i troni della casa di Davide. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 13, 6-9

 

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».