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1Tm 2, 8-15; Sal 144; Lc 21,20-24

7 Ottobre 2015

SETTIMANA DELLA VI DOMENICA

DOPO IL MARTIRIO  DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

MERCOLEDÌ- Beata Vergine Maria del Rosario

 

 

EPISTOLA

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 2, 8-15

 

Carissimo, voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone.

La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.            

 

 

SALMO

Sal 144 (145)

 

             ®  Benedetto il nome del Signore.

 

Ti voglio benedire ogni giorno,

lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode;

senza fine è la sua grandezza. ®

 

Una generazione narra all’altra le tue opere,

annuncia le tue imprese.

Il glorioso splendore della tua maestà

e le tue meraviglie voglio meditare. ®

 

Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,

acclamino la tua giustizia.

Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto. ®

 

Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,

a quanti lo invocano con sincerità.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono,

ascolta il loro grido e li salva. ®

 

Canti la mia bocca la lode del Signore

e benedica ogni vivente il suo santo nome,

in eterno e per sempre. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 20-24

 

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti».

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oppure: Letture proprie dal Lezionario dei Santi

 

 

Lettura

Lettura degli Atti degli Apostoli 1, 12-14

 

Dopo che Gesù fu assunto in Cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

 

 

Salmo

Cfr. Gdt 13, 18-20

 

     R.: Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne.

 

Benedetta sei tu, figlia,

davanti al Dio altissimo

più di tutte le donne,

e benedetto il Signore Dio

che ha creato il cielo e la terra.             R

 

Il coraggio che ti ha sostenuto

non cadrà dal cuore degli uomini:

essi ricorderanno per sempre

la potenza del Signore.             R

 

Il Signore dà esito felice alla tua opera,

a tua perenne esaltazione.

Con prontezza hai esposto la vita

per sollevare il tuo popolo

dall’umiliazione e dall’abbattimento.         R

 

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati 4, 4-7

 

Fratelli,

quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

 

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26b-38a

 

In quel tempo.

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».