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1Sam 31,1-13; Sal 49; Lc 10,38-42

24 Luglio 2015

 

SETTIMANA DELLA VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

VENERDÌ

 

 

LETTURA

Lettura del primo libro di Samuele 31, 1-13

 

In quei giorni. I Filistei attaccarono Israele, ma gli uomini d’Israele fuggirono davanti ai Filistei e caddero trafitti sul monte Gèlboe. I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. La battaglia si concentrò intorno a Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri. Allora Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quegli incirconcisi a trafiggermi e a schernirmi». Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui. Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e anche tutti i suoi uomini. Quando gli Israeliti che erano dall’altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano videro che gli uomini d’Israele erano in fuga e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si stabilirono. Il giorno dopo, i Filistei vennero a spogliare i cadaveri e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gèlboe. Essi gli tagliarono la testa, lo spogliarono delle armi e mandarono a dare il felice annuncio in giro nella terra dei Filistei, ai templi dei loro idoli e al popolo. Deposero le sue armi nel tempio di Astarte e appesero il suo corpo alle mura di Bet-Sean. Gli abitanti di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che i Filistei avevano fatto a Saul. Tutti i guerrieri si mossero: viaggiarono tutta la notte e presero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Bet-Sean, li portarono a Iabes e qui li bruciarono. Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è a Iabes e fecero digiuno per sette giorni.            

 

SALMO

Sal 49 (50)

 

             ®  Viene il nostro Dio e non sta in silenzio.

 

Al malvagio Dio dice:

«Perché vai ripetendo i miei decreti

e hai sempre in bocca la mia alleanza,

tu che hai in odio la disciplina

e le mie parole ti getti alle spalle? ®

 

Hai fatto questo e io dovrei tacere?

Forse credevi che io fossi come te!

Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa. ®

 

Capite questo, voi che dimenticate Dio,

perché non vi afferri per sbranarvi

e nessuno vi salvi.

A chi cammina per la retta via

mostrerò la salvezza di Dio». ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 10, 38-42

 

In quel tempo. Mentre erano in cammino, il Signore Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».