SETTIMANA DELLA XII DOMENICA DOPO PENTECOSTE
MERCOLEDÌ – Beata Maria Vergine Regina
LETTURA
Lettura del libro di Neemia 4, 1-17
In quei giorni. Quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi sentirono che il restauro delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a venir chiuse, si adirarono molto e tutti insieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione.
Allora noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di giorno e di notte per difenderci da loro. Quelli di Giuda dicevano: «Le forze dei portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non potremo ricostruire le mura!». I nostri avversari dicevano: «Senza che s’accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li uccideremo e faremo cessare i lavori». Poiché i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: «Da tutti i luoghi dove vi volgete saranno contro di noi», io, in luoghi bassi oltre le mura, nei punti scoperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi. Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «Non li temete! Ricordatevi del Signore grande e tremendo; combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!». Quando i nostri nemici sentirono che eravamo informati della cosa, Dio fece fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro.
Da quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l’altra metà stava armata di lance, di scudi, di archi, di corazze; i preposti stavano dietro a tutta la casa di Giuda. Quelli che ricostruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi con una mano lavoravano e con l’altra tenevano la loro arma; tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il suonatore di corno stava accanto a me. Dissi allora ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «L’opera è grande ed estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l’uno dall’altro. Dovunque udrete il suono del corno, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio combatterà per noi». Così continuavamo i lavori, mentre la metà di loro teneva impugnata la lancia, dal sorgere dell’alba allo spuntare delle stelle. Anche in quell’occasione dissi al popolo: «Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro Gerusalemme, così saranno per noi una guardia di notte e mano d’opera di giorno». Io, poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l’arma a portata di mano.
SALMO
Sal 59 (60)
® Con Dio noi faremo meraviglie.
Hai messo a dura prova il tuo popolo,
ci hai fatto bere vino che stordisce.
Hai dato un segnale a quelli che ti temono,
perché fuggano lontano dagli archi.
Perché siano liberati i tuoi amici,
salvaci con la tua destra e rispondici! ®
Dio ha parlato nel suo santuario:
«Esulto e divido Sichem,
spartisco la valle di Succot.
Mio è Gàlaad, mio è Manasse,
Èfraim è l’elmo del mio capo,
Giuda lo scettro del mio comando». ®
Chi mi condurrà alla città fortificata,
chi potrà guidarmi fino al paese di Edom?
Nell’oppressione vieni in nostro aiuto,
perché vana è la salvezza dell’uomo.
Con Dio noi faremo prodezze,
egli calpesterà i nostri nemici. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 12, 54-56
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?».