Venerdì della settimana della VI domenica dopo l’Epifania
Lettura
Lettura del libro del Siracide 18, 1-14
Colui che vive in eterno ha creato l’intero universo. / Il Signore soltanto è riconosciuto giusto / e non c’è altri al di fuori di lui. / Egli regge il mondo con il palmo della mano / e tutto obbedisce alla sua volontà; / con il suo potere egli è il re di tutte le cose / e in esse distingue il sacro dal profano. / A nessuno è possibile svelare le sue opere / e chi può esplorare le sue grandezze? / La potenza della sua maestà chi potrà misurarla? / Chi riuscirà a narrare le sue misericordie? / Non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere, / non è possibile scoprire le meraviglie del Signore. / Quando l’uomo ha finito, allora comincia, / quando si ferma, allora rimane perplesso. / Che cos’è l’uomo? A che cosa può servire? / Qual è il suo bene e qual è il suo male? / Quanto al numero dei giorni dell’uomo, cento anni sono già molti, / ma il sonno eterno di ognuno è imprevedibile a tutti. / Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia, / così questi pochi anni in un giorno dell’eternità. / Per questo il Signore è paziente verso di loro / ed effonde su di loro la sua misericordia. / Vede e sa che la loro sorte è penosa, / perciò abbonda nel perdono. / La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo, / la misericordia del Signore ogni essere vivente. / Egli rimprovera, corregge, ammaestra / e guida come un pastore il suo gregge. / Ha pietà di chi si lascia istruire / e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
Salmo
Sal 18 (19)
® I cieli narrano la gloria di Dio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. ®
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. ®
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. ®
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Marco 9, 42-50
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».