ALL’INGRESSO
Anima mia, basta ormai col peccato.
Pensa che puoi cadere a un tratto nell’eterno tormento,
dove non c’è penitenza e il pianto non vale più a nulla.
Convèrtiti, ora che il tempo della salvezza ti è dato
e grida al Signore Gesù: «Pietà di me, tu che salvi!».
GENESI 17, 18-23. 26-27
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici prìncipi egli genererà e di lui farò una grande nazione. Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo». Dio terminò così di parlare con lui e lasciò Abramo, levandosi in alto. Allora Abramo prese Ismaele, suo figlio, e tutti i nati nella sua casa e tutti quelli comprati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro prepuzio in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto. In quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele, suo figlio. E tutti gli uomini della sua casa, quelli nati in casa e quelli comprati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui.
SALMO Sal 118 (119), 41-48
Guidami, Signore, sulla via dei tuoi precetti.
Venga a me, Signore, il tuo amore,
la tua salvezza secondo la tua promessa.
A chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola. R
Non togliere dalla mia bocca la parola vera,
perché spero nei tuoi giudizi.
Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre. R
Camminerò in un luogo spazioso,
perché ho ricercato i tuoi precetti.
Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi. R
La mia delizia sarà nei tuoi comandi,
che io amo.
Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo,
mediterò i tuoi decreti. R
PROVERBI 6, 6-11
Lettura del libro dei Proverbi
Va’ dalla formica, o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. Essa non ha né capo né sorvegliante né padrone, eppure d’estate si procura il vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo. Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire? Quando ti scuoterai dal sonno? Un po’ dormi, un po’ sonnecchi, un po’ incroci le braccia per riposare, e intanto arriva a te la povertà, come un vagabondo, e l’indigenza, come se tu fossi un accattone.
VANGELO Mt 5, 38-48
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
DOPO IL VANGELO
Nel giorno dell’angoscia a te levo il mio grido
e tu mi esaudirai.
Tu sei l’unico Dio, vivo e vero,
non c’è nulla che uguagli le tue opere.
ALLO SPEZZARE DEL PANE
In piena vita, ci è sopra la morte.
Dov’è il nostro aiuto, se non in te, Signore?
Santo Dio, Santo forte, Santo pietoso, salvatore Gesù,
non abbandonarci alla morte eterna!
ALLA COMUNIONE
Contro te abbiamo peccato, Signore,
chiediamo un perdono che non meritiamo.
Tendi la mano a noi che siamo caduti,
tu, che al ladro pentito apristi il paradiso.
La vita nostra sospira nell’angoscia,
ma non si corregge il nostro agire.
Se aspetti, non ci pentiamo, se punisci, non resistiamo.
Tendi la mano a noi che siamo caduti,
tu, che al ladro pentito apristi il paradiso.