Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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Domenica delle Palme

Messa unita alla Processione e Messa nel giorno

28 Marzo 2021

MESSA UNITA ALLA PROCESSIONE

SALMO Sal 118, 1-8

Ant. I fanciulli cantavano nel tempio e dicevano:
«Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli».

Beato chi è integro nella sua via *
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti *
e lo cerca con tutto il cuore.
Non commette certo ingiustizie *
e cammina nelle sue vie.
Tu hai promulgato i tuoi precetti *
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie *
nel custodire i tuoi decreti.
Non dovrò allora vergognarmi, *
se avrò considerato tutti i tuoi comandi.
Ti loderò con cuore sincero, *
quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.
Voglio osservare i tuoi decreti: *
non abbandonarmi mai.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. I fanciulli cantavano nel tempio e dicevano:
«Benedetto 
colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli».

LETTURA Zc 9, 9-10
Lettura del profeta Zaccaria

Così dice il Signore Dio: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra».

SALMO Sal 47 (48)

Ecco, o figlia di Sion, il tuo re.

Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re. R

Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l’ha fondata per sempre. R

O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra. R

EPISTOLA Col 1, 15-20
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi

Fratelli, Cristo è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

VANGELO Gv 12, 12-16
Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. La grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!». Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina». I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte.

DOPO IL VANGELO
Un inno cantiamo al tuo nome, Signore, o re di Israele.
Risplende la gloria divina e ricolma i cieli e la terra.
Sei tu, benedetto, che vieni nel nome eterno di Dio.

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Ti ringrazio perché mi hai esaudito
e sei stato la mia salvezza.
Lodate il Signore perché è buono,
ed eterno è il suo amore.

ALLA COMUNIONE
Tutti accorriamo cantando: «Ecco il Signore viene».
Diamogli gloria dicendo: «Sei benedetto, Signore!
Tu che salisti sul monte, tu che spirasti in croce,
tu che gustasti la morte, tu che glorioso regni,
guida la santa tua Chiesa fino al convito eterno».

MESSA NEL GIORNO

INGRESSO
Nel nome del Signore ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e negli inferi;
perché il Signore si è fatto obbediente
fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo proclamiamo:
Gesù Cristo è Signore nella gloria di Dio Padre.

LETTURA Is 52, 13 – 53, 12
Lettura del profeta Isaia

Così dice il Signore Dio: «Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli».

SALMO Sal 87 (88)

Signore, in te mi rifugio.

Signore, Dio della mia salvezza,
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l’orecchio alla mia supplica. R

Io sono sazio di sventure,
la mia vita è sull’orlo degli inferi.
Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
sono come un uomo ormai senza forze.
Sono libero, ma tra i morti. R

Hai allontanato da me i miei compagni,
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo,
si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani. R

EPISTOLA Eb 12, 1b-3
Lettera agli Ebrei

Fratelli, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

VANGELO Gv 11, 55 – 12, 11
Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo. Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

DOPO IL VANGELO
Fratelli, seguiamo il cammino di Cristo
che conduce a salvezza.
Egli morì per noi, lasciando un esempio.
Sulla croce portò nel suo corpo i nostri peccati perché,
morendo alla colpa risorgessimo alla vita di grazia.

ALLO SPEZZARE DEL PANE
«Se avete sete, venite a quest’acqua – così dice il Signore –.
Nessun timore, se poveri siete: saziatevi di gioia».

ALLA COMUNIONE
Nel Figlio del suo amore
tutto dal nostro Dio ci fu donato.
Il sangue del Signore ogni peccato nostro ci ha lavato.
Perdona il nostro errore, medica le ferite del peccato.