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Letture Rito Ambrosiano

Gen 4,25-26; Sal 118,17-24; Pr 4,1-9; Mt 5,20-26

25 Febbraio 2010

GENESI Lettura del libro della Genesi 4, 25-26 In quei giorni. Adamo di nuovo conobbe sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché – disse – Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso». Anche a Set nacque un figlio, che chiamò Enos. A quel tempo si cominciò a invocare il nome del Signore. SALMO Sal 118 (119), 17-24 ® Nel fare il tuo volere è tutta la mia gioia. Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita, osserverò la tua parola. Aprimi gli occhi perché io consideri le meraviglie della tua legge. ® Forestiero sono qui sulla terra: non nascondermi i tuoi comandi. Io mi consumo nel desiderio dei tuoi giudizi in ogni momento. ® Tu minacci gli orgogliosi, i maledetti, che deviano dai tuoi comandi. Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho custodito i tuoi insegnamenti. ® Anche se i potenti siedono e mi calunniano, il tuo servo medita i tuoi decreti. I tuoi insegnamenti sono la mia delizia: sono essi i miei consiglieri. ® PROVERBI Lettura del libro dei Proverbi 4, 1-9 Ascoltate, o figli, l’istruzione di un padre / e fate attenzione a sviluppare l’intelligenza, / poiché io vi do una buona dottrina; / non abbandonate il mio insegnamento. / Anch’io sono stato un figlio per mio padre, / tenero e caro agli occhi di mia madre. / Egli mi istruiva e mi diceva: / «Il tuo cuore ritenga le mie parole; / custodisci i miei precetti e vivrai. / Acquista la sapienza, acquista l’intelligenza; / non dimenticare le parole della mia bocca / e non allontanartene mai. / Non abbandonarla ed essa ti custodirà, / amala e veglierà su di te. / Principio della sapienza: acquista la sapienza; / a costo di tutto ciò che possiedi, acquista l’intelligenza. / Stimala ed essa ti esalterà, / sarà la tua gloria, se l’abbraccerai. / Una corona graziosa porrà sul tuo capo, / un diadema splendido ti elargirà». VANGELO Lettura del Vangelo secondo Matteo 5, 20-26 In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».