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Letture Rito Ambrosiano

Ap 13,11-18; Sal 73; Mt 19,9-12

27 Ottobre 2010

 Mercoledi 27 Ottobre 2010 LETTURA Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo 13, 11-18 In quel giorno. Vidi salire dalla terra un’altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Opera grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le fu concesso di compiere in presenza della bestia, seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla bestia, che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia. Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei. SALMO Sal 73 (74) ® Non abbandonarci, Signore. Ricòrdati della comunità che ti sei acquistata nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tua proprietà, il monte Sion, dove hai preso dimora. Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel santuario. ® Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome; pensavano: «Distruggiamoli tutti». Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio. Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario? Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome? ® Tu hai frantumato le teste di Leviatàn, lo hai dato in pasto a un branco di belve. Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora. Volgi lo sguardo alla tua alleanza; il povero e il misero lodino il tuo nome. Àlzati, o Dio, difendi la mia causa. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Matteo 19, 9-12 In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».