Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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VI feria prenatalizia “dell’Accolto”

23 Dicembre 2024

ALL’INGRESSO
Il Verbo di Dio è fonte di luce
e illumina chi ha il cuore aperto a lui;
sorgerà come stella del mattino,
altissimo Signore sulle genti,
e la sua gloria splenderà al di sopra dei cieli.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Purifica, o Dio, il nostro cuore con la tua efficace presenza perché il Figlio tuo, che viene a redimerci, trovi in noi una degna dimora.
Per lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

RUT 4, 8-22
Lettura del libro di Rut

In quei giorni. Colui che aveva il diritto di riscatto rispose a Booz: «Acquista tu il mio diritto di riscatto». E si tolse il sandalo. Allora Booz disse agli anziani e a tutta la gente: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato tutto quanto apparteneva a Elimèlec, a Chilion e a Maclon dalle mani di Noemi, e che ho preso anche in moglie Rut, la moabita, già moglie di Maclon, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità, e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». Tutta la gente che si trovava presso la porta rispose: «Ne siamo testimoni». Gli anziani aggiunsero: «Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come Rachele e Lia, le due donne che edificarono la casa d’Israele. Procùrati ricchezza in Èfrata, fatti un nome in Betlemme! La tua casa sia come la casa di Peres, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa giovane!». Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio. E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli». Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: «È nato un figlio a Noemi!». E lo chiamarono Obed. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide. Questa è la discendenza di Peres: Peres generò Chesron, Chesron generò Ram, Ram generò Amminadàb, Amminadàb generò Nacson, Nacson generò Salmon, Salmon generò Booz, Booz generò Obed, Obed generò Iesse e Iesse generò Davide.

SALMO Sal 77 (78)

Osanna alla casa di Davide.

Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. R

Il Signore scelse la tribù di Giuda,
il monte Sion che egli ama.
Costruì il suo tempio alto come il cielo,
e come la terra, fondata per sempre. R

Egli scelse Davide suo servo
e lo prese dagli ovili delle pecore.
Lo allontanò dalle pecore madri
per farne il pastore di Giacobbe, suo popolo,
d’Israele, sua eredità. R

ESTER 9, 1. 20-32
Lettura del libro di Ester

In quei giorni. Il dodicesimo mese, il tredici del mese di Adar, le lettere scritte dal re erano giunte. Mardocheo scrisse queste cose su un libro e lo mandò ai Giudei che vivevano nel regno di Artaserse vicini e lontani, per stabilire questi giorni come festivi, da celebrare il quattordici e il quindici del mese di Adar. In quei giorni infatti i Giudei ebbero tregua dai loro nemici, e quello fu il mese, Adar, nel quale essi passarono dal pianto alla gioia e dal dolore a un giorno di festa; perciò esso deve essere considerato tutto quanto come un periodo di giorni festivi, di nozze ed esultanza, in cui si inviano doni agli amici e ai poveri. I Giudei approvarono il racconto che aveva scritto loro Mardocheo: come Amàn, figlio di Amadàta, il Macèdone, li aveva combattuti, come egli aveva emesso il decreto e aveva tirato le sorti per farli scomparire e come egli era andato dal re dicendogli di impiccare Mardocheo; ma tutti i mali che egli aveva cercato di far cadere sopra i Giudei erano venuti sopra di lui, ed era stato impiccato lui e i suoi figli. Perciò quei giorni furono chiamati Purìm a motivo delle sorti, poiché nella loro lingua esse sono chiamate Purìm, e a motivo delle parole di questa lettera, che ricordava tutto quello che avevano sofferto e che era loro capitato. Mardocheo stabilì e i Giudei approvarono per sé, per i loro discendenti e per quelli che si fossero uniti a loro, che non si sarebbero comportati in modo diverso: questi giorni dovevano essere un memoriale da osservare di generazione in generazione, in ogni città, famiglia e provincia. Questi giorni dei Purìm saranno celebrati in ogni tempo, e il loro ricordo non sia lasciato cadere dai loro discendenti. La regina Ester, figlia di Aminadàb, e Mardocheo, il Giudeo, scrissero tutto quello che avevano fatto e confermarono la lettera dei Purìm. Mardocheo e la regina Ester stabilirono per sé privatamente di digiunare; imposero allora la loro volontà contro la loro salute. Ester lo stabilì con un ordine che fu scritto come memoriale.

VANGELO Lc 2, 1-5
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

DOPO IL VANGELO  
Gioisci, figlia di Sion,
esulta, Israele,
rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme.
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re di Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non vedrai più la sventura.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Aiuta il tuo popolo, o Dio di bontà infinita, e donaci di arrivare con gioia alla nascita gloriosa del tuo unigenito Figlio.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

SUI DONI
La soavità della tua grazia, o Dio, santifichi questi doni che deponiamo con umiltà sull’altare perché ci ottengano alla tua mensa salvezza e gioia.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, celebrarti, o Padre onnipotente ed eterno.
Il tuo amore discende dal cielo e appare la bontà di Gesù salvatore; la terra, che è regno di morte, riceve il re della vita.
Per questo tuo dono di grazia, uniti agli angeli e ai santi, eleviamo insieme l’inno della tua lode: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
Esulta nel Signore,
alliètati e gioisci perché viene Cristo, tuo re,
a guarire i cuori umiliàti.

ALLA COMUNIONE
Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali,
si inebriano dell’abbondanza della tua casa,
li disseti al torrente della gioia.
Perché in te è la sorgente della vita
e alla tua luce vediamo la luce.

DOPO LA COMUNIONE
Ti ringraziamo, o Padre, dei doni ricevuti; suscita in noi il desiderio di nuove grazie perché possiamo celebrare la nascita di Gesù salvatore con spirito rinnovato.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli.  Amen