Spesso, l’uso comune, fornisce al vocabolo “consolazione” dei connotati di illusorietà e di irrealtà svuotandolo del suo alto significato valoriale.
Questo Convegno intende proporre a tutti coloro che accostano le diverse fragilità esistenziali la riscoperta del consolare, che sant’Ambrogio definiva “un arte”, come un atteggiamento di squisita sensibilità cristiana e umana.
Consolare significa incoraggiare e offrire conforto a chi, come ha più volte ricordato papa Francesco, vive nelle “periferie esistenziali” lo smarrimento, la solitudine e lo sconforto dovuto a sofferenze fisiche, psichiche, spirituali e sociali.
Ma, per essere uomini e donne di consolazione, dobbiamo per primi averla sperimentata. E colui che ce ne fa dono è Dio che misteriosamente ci consola e ci invia a essere consolatori nel suo nome.