L’Ufficio per la pastorale dei migranti nei confronti della cura pastorale dei migranti:
a) coordina e collega le diverse iniziative ecclesiali adottate nell’ambito della Diocesi sugli aspetti religiosi e pastorali legati alla presenza degli stranieri;
b) collabora con la Cappellania dei Migranti e le altre strutture pastorali per comunità di stranieri (parrocchie personali, missioni con cura d’anime, cappellanie) e con gli altri organismi del suo Settore, per garantire agli immigrati cattolici una specifica attenzione pastorale, che favorisca “l’espressione della fede anche nelle forme proprie dei Paesi di origine” (cost. 263, § 1) e nel contempo il graduale inserimento e partecipazione degli stranieri alle normali articolazioni della comunità diocesana, in primo luogo le parrocchie dove risiedono, nella salvaguardia della loro identità;
c) si preoccupa di individuare, formare e coordinare presbiteri, diaconi, religiosi e laici impegnati nelle suddette strutture pastorali, favorendo il rapporto con le Chiese di origine (anche con la collaborazione dell’Ufficio per la Pastorale Missionaria);
d) presta particolare attenzione, in rapporto con il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo, agli immigrati appartenenti ad altre Chiese e Comunità ecclesiali, perché sia garantito il loro “vivere la fede in Gesù Cristo, anche se si trovano in un paese diverso dal loro” (cost. 264, § 1), e si attuino iniziative di dialogo e di confronto;
e) in collaborazione con il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo, gli altri organismi del suo settore (in particolare il Servizio per il Catecumenato), l’Ufficio per la Pastorale Missionaria, gli Istituti missionari e il CADR, studia e propone forme di dialogo ed evangelizzazione per i migranti appartenenti a Tradizioni religiose non cristiane o non legati ad alcuna religione;
f) presta una particolare attenzione, in collaborazione con il Settore per la Vita Sociale, il Settore per l’Educazione Scolastica e il Settore per la Pastorale Giovanile e la Pastorale Universitaria, all’inserimento dei migranti nel mondo giovanile e in quello della scuola, dell’università, del lavoro, stimolando la collaborazione degli oratori, delle scuole cattoliche e dei soggetti impegnati nella pastorale universitaria e del lavoro.