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Convegno

A Milano un dibattito su giovani ed educazione

Si terrà sabato 21 febbraio alle 15 (via Copernico 9) il convegno annuale organizzato dalla Pastorale giovanile. Inteverrà tra gli altri don Lorenzo Ferraroli del Centro salesiano di Arese

Luisa BOVE Redazione

4 Febbraio 2009

“Giovani e educazione nei vari ambiti di vita”. È questo il titolo del tradizionale convegno annuale organizzato dalla Pastorale giovanile che si terrà sabato 21 febbraio dalle 15 alle 18 in via Copernico 9 a Milano. Un tema caro alla Chiesa milanese e sul quale ha insistito anche il cardinale Dionigi Tettamanzi nell’ultimo Percorso pastorale. «In questo contesto non facile – scriveva l’Arcivescovo – le famiglie e le comunità cristiane non devono rinunciare a un confronto con la cultura e la mentalità di oggi».

Una sfida che la diocesi raccoglie e rilancia invitando a parlare diversi relatori impegnati nell’educazione dei giovani. Dopo il saputo iniziale del Vicario episcopale mons. Severino Pagani, condurrà i lavori don Maurizio Tremolata, nuovo responsabile della Pastorale giovanile che darà la parola a don Lorenzo Ferraroli, salesiano e direttore del Centro di Arese. Il confronto poi si allarga a chi lavora anche in altri ambiti educativi, in particolare la scuola. Per questo interverranno Laura Cusinato, dirigente scolastico dell’Istituto “G. Dezza”; Filippo Parisi, insegnante di religione ed educatore in un oratorio della Brianza; Pino Angelillo, presidente regionale dell’Associazione genitori.

E proprio ai genitori spetta innanzitutto il compito educativo nei confronti dei figli. Ma «quante volte le famiglie», si legge ancora nel testo dell’Arcivescovo, «sentono che i valori che cercano di trasmettere sono esattamente opposti a quelli che i ragazzi e i giovani assorbono e “respirano” dall’ambiente in cui sono inseriti: la scuola, la televisione, internet, il gruppo di amici, le discoteche, le palestre».

Per questo occorre creare sinergie sul territorio, mettendo in rete risorse e ricchezze di chi opera in diversi ambienti a favore delle giovani generazioni: dalla famiglia alla scuola, dall’oratorio alle società sportive� È importante non perdere di vista gli obiettivi e costruire progetti sapendo che tutto si gioca nella «relazione personale».

Un ruolo fondamentale nel rapporto con i ragazzi ce l’hanno proprio gli educatori, che con il loro insegnamento e la loro testimonianza di vita possono diventare modelli credibili per tutti. Per questo al convegno non mancheranno le “provocazioni” di Agata Faccialà della Comunità pastorale di Treviglio e di Martino Incarbone dell’Azione Cattolica. “Giovani e educazione nei vari ambiti di vita”. È questo il titolo del tradizionale convegno annuale organizzato dalla Pastorale giovanile che si terrà sabato 21 febbraio dalle 15 alle 18 in via Copernico 9 a Milano. Un tema caro alla Chiesa milanese e sul quale ha insistito anche il cardinale Dionigi Tettamanzi nell’ultimo Percorso pastorale. «In questo contesto non facile – scriveva l’Arcivescovo – le famiglie e le comunità cristiane non devono rinunciare a un confronto con la cultura e la mentalità di oggi».Una sfida che la diocesi raccoglie e rilancia invitando a parlare diversi relatori impegnati nell’educazione dei giovani. Dopo il saputo iniziale del Vicario episcopale mons. Severino Pagani, condurrà i lavori don Maurizio Tremolata, nuovo responsabile della Pastorale giovanile che darà la parola a don Lorenzo Ferraroli, salesiano e direttore del Centro di Arese. Il confronto poi si allarga a chi lavora anche in altri ambiti educativi, in particolare la scuola. Per questo interverranno Laura Cusinato, dirigente scolastico dell’Istituto “G. Dezza”; Filippo Parisi, insegnante di religione ed educatore in un oratorio della Brianza; Pino Angelillo, presidente regionale dell’Associazione genitori.E proprio ai genitori spetta innanzitutto il compito educativo nei confronti dei figli. Ma «quante volte le famiglie», si legge ancora nel testo dell’Arcivescovo, «sentono che i valori che cercano di trasmettere sono esattamente opposti a quelli che i ragazzi e i giovani assorbono e “respirano” dall’ambiente in cui sono inseriti: la scuola, la televisione, internet, il gruppo di amici, le discoteche, le palestre».Per questo occorre creare sinergie sul territorio, mettendo in rete risorse e ricchezze di chi opera in diversi ambienti a favore delle giovani generazioni: dalla famiglia alla scuola, dall’oratorio alle società sportive� È importante non perdere di vista gli obiettivi e costruire progetti sapendo che tutto si gioca nella «relazione personale».Un ruolo fondamentale nel rapporto con i ragazzi ce l’hanno proprio gli educatori, che con il loro insegnamento e la loro testimonianza di vita possono diventare modelli credibili per tutti. Per questo al convegno non mancheranno le “provocazioni” di Agata Faccialà della Comunità pastorale di Treviglio e di Martino Incarbone dell’Azione Cattolica. A chi è rivolto – Sono invitati i giovani dal 18 ai 30 anni, educatori, membri delle commissioni decanali e delle Consulte di Pastorale giovanile, insegnanti e dirigenti scolastici. Sono aperte le iscrizioni.

L'invito è rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni