Ha preso il via questa mattina a Villa Cagnola di Gazzada la XXXI Settimana di storia religiosa dei popoli europei, appuntamento tradizionale d’inizio di settembre, promosso dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI in collaborazione l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il patronato della Regione Lombardia e con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus.
Dopo il saluto del direttore monsignor Luigi Mistò e il messaggio augurale del cardinale Tettamanzi, Cesare Alzati, a nome dei coordinatori scientifici del progetto, ha introdotto il percorso del convegno. Hanno aperto i lavori Cosimo Damiano Fonseca dell’Accademia dei Lincei con la relazione sugli “Ordinamenti territoriali ecclesiastici nell’antica Diocesi suburbicaria e la loro evoluzione in età medioevale” e Giancarlo Antenna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con un approfondimento dedicato alla “Evangelizzazione e organizzazione ecclesiastica dello spazio rurale”.
I lavori proseguiranno nei prossimi giorni. La seduta conclusiva del convegno, sabato 5 settembre, sarà dedicata a una ripresa della prospettiva culturale delle Settimane, con una riflessione a più voci sulle prospettive per il futuro del continente partendo dalle eredità culturali e dalle radici cristiane dell’Europa (Andrei Marga, Rettore dell’Università di Cluj), dalla nuova idea di Europa e ricomposizione tra Occidente e Oriente (Cesare Alzati) e dalle tappe dell’Unione Europea (Alfredo Canavero).
Chiuderà i lavori monsignor Adriano Caprioli, vescovo di Reggio Emilia, già direttore di Villa Cagnola e ora presidente del Comitato Permanente della Fondazione Ambrosiana Paolo VI, attivo promotore dell’iniziativa fin dall’inizio. Venerdì 4 settembre, alle 19, nella chiesa di Villa Cagnola, monsignor Caprioli – che insieme a monsignor Marco Ferrari celebrerà il 50° di ordinazione sacerdotale, con la presenza di monsignor Luigi Stucchi, presidente degli istituti della Gazzada -, ricorderà il centenario della nascita di monsignor Carlo Colombo (1909-1991) che, attraverso le Settimane europee, diede corpo al “sogno montiniano” di guardare al futuro del Continente, investendo soprattutto sulla formazione, in particolare delle nuove generazioni.
«Lo scopo che ci proponiamo – sosteneva monsignor Colombo nel 1979, alla prima Settimana – non è assolutamente né organizzativo, né politico, ma è puramente storico, però con una finalità precisa… Uno degli scopi fondamentali che aveva assegnato Paolo VI, quando aveva un pochino ideato queste cose, era quello di far conoscere i cristiani d’Europa dei diversi Paesi tra loro… Mi pare che sia un dovere conoscerci a vicenda, e conoscerci a vicenda non soltanto come singole persone, ma anche nell’aspetto religioso che sta a fondamento della mentalità, cioè della spiritualità delle singole persone…». Ha preso il via questa mattina a Villa Cagnola di Gazzada la XXXI Settimana di storia religiosa dei popoli europei, appuntamento tradizionale d’inizio di settembre, promosso dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI in collaborazione l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il patronato della Regione Lombardia e con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus. Dopo il saluto del direttore monsignor Luigi Mistò e il messaggio augurale del cardinale Tettamanzi, Cesare Alzati, a nome dei coordinatori scientifici del progetto, ha introdotto il percorso del convegno. Hanno aperto i lavori Cosimo Damiano Fonseca dell’Accademia dei Lincei con la relazione sugli “Ordinamenti territoriali ecclesiastici nell’antica Diocesi suburbicaria e la loro evoluzione in età medioevale” e Giancarlo Antenna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con un approfondimento dedicato alla “Evangelizzazione e organizzazione ecclesiastica dello spazio rurale”.I lavori proseguiranno nei prossimi giorni. La seduta conclusiva del convegno, sabato 5 settembre, sarà dedicata a una ripresa della prospettiva culturale delle Settimane, con una riflessione a più voci sulle prospettive per il futuro del continente partendo dalle eredità culturali e dalle radici cristiane dell’Europa (Andrei Marga, Rettore dell’Università di Cluj), dalla nuova idea di Europa e ricomposizione tra Occidente e Oriente (Cesare Alzati) e dalle tappe dell’Unione Europea (Alfredo Canavero). Chiuderà i lavori monsignor Adriano Caprioli, vescovo di Reggio Emilia, già direttore di Villa Cagnola e ora presidente del Comitato Permanente della Fondazione Ambrosiana Paolo VI, attivo promotore dell’iniziativa fin dall’inizio. Venerdì 4 settembre, alle 19, nella chiesa di Villa Cagnola, monsignor Caprioli – che insieme a monsignor Marco Ferrari celebrerà il 50° di ordinazione sacerdotale, con la presenza di monsignor Luigi Stucchi, presidente degli istituti della Gazzada -, ricorderà il centenario della nascita di monsignor Carlo Colombo (1909-1991) che, attraverso le Settimane europee, diede corpo al “sogno montiniano” di guardare al futuro del Continente, investendo soprattutto sulla formazione, in particolare delle nuove generazioni. «Lo scopo che ci proponiamo – sosteneva monsignor Colombo nel 1979, alla prima Settimana – non è assolutamente né organizzativo, né politico, ma è puramente storico, però con una finalità precisa… Uno degli scopi fondamentali che aveva assegnato Paolo VI, quando aveva un pochino ideato queste cose, era quello di far conoscere i cristiani d’Europa dei diversi Paesi tra loro… Mi pare che sia un dovere conoscerci a vicenda, e conoscerci a vicenda non soltanto come singole persone, ma anche nell’aspetto religioso che sta a fondamento della mentalità, cioè della spiritualità delle singole persone…».
Fino al 5 settembre
A Villa Cagnola nel cuore dell’Europa
La storia religiosa di Francia, Germania e Italia al centro del convegno in corso a Gazzada (Varese), con interventi di noti studiosi internazionali
3400 - incroci Redazione Diocesi
1 Settembre 2009