Che cosa ho predicato in questi dieci anni, come parroco nel nord-ovest della provincia di Milano? È la zona dove è nato e ha preso sviluppo un movimento di opinione, poi tradottosi in una organizzazione politica che oggi decide leggi che bene esprimono una mentalità. Quella di questa zona che forse oggi dovrebbe interrogarsi prendendo in mano il Vangelo.
Circa l’80% degli abitanti di questo territorio non frequenta abitualmente l’Eucarestia domenicale, dove il Vangelo viene annunciato e celebrato. Hanno scelto di avere altri riferimenti. È un loro diritto e allora io mi rivolgo al 20% e pongo la domanda: ma io, come parroco, vi ho annunciato Cristo, come il Crocefisso e il Risorto? Il Cristo che ha scelto di avere come metro di misura della storia la sofferenza dell’uomo e quindi come metro di giudizio la misericordia? Il Cristo che ha inteso seminare nella storia dell’umanità in difficoltà la speranza di un progetto di pace, diritto di ogni uomo? Il Cristo che ha raccontato che l’uomo stramazzato a terra per la violenza della vita va soccorso, se no si è in una tragica catena di ipocrisia e di perbenismo? Vi ho predicato questo Crocefisso, che chiede il cambiamento del cuore, che mette in crisi la mentalità di questo territorio, oppure ho difeso il crocefisso appeso ai muri dei luoghi pubblici, trasformato dalla mentalità di questo territorio in una bandiera contro altre bandiere?
Con voi ho celebrato l’impegno di Dio per l’uomo affaticato e oppresso, che quando si muove è perché ha raccolto l’invito di Dio alla ricerca di un ristoro, oppure dei riti consolatori per tranquillizzare nel fine settimana (ormai impropriamente detto Domenica, cioè giorno del Signore) coscienze turbate dagli affari, dalle difficili relazioni sociali e famigliari tra il lunedì e il venerdì? Che cosa ho predicato in questi dieci anni, come parroco nel nord-ovest della provincia di Milano? È la zona dove è nato e ha preso sviluppo un movimento di opinione, poi tradottosi in una organizzazione politica che oggi decide leggi che bene esprimono una mentalità. Quella di questa zona che forse oggi dovrebbe interrogarsi prendendo in mano il Vangelo.Circa l’80% degli abitanti di questo territorio non frequenta abitualmente l’Eucarestia domenicale, dove il Vangelo viene annunciato e celebrato. Hanno scelto di avere altri riferimenti. È un loro diritto e allora io mi rivolgo al 20% e pongo la domanda: ma io, come parroco, vi ho annunciato Cristo, come il Crocefisso e il Risorto? Il Cristo che ha scelto di avere come metro di misura della storia la sofferenza dell’uomo e quindi come metro di giudizio la misericordia? Il Cristo che ha inteso seminare nella storia dell’umanità in difficoltà la speranza di un progetto di pace, diritto di ogni uomo? Il Cristo che ha raccontato che l’uomo stramazzato a terra per la violenza della vita va soccorso, se no si è in una tragica catena di ipocrisia e di perbenismo? Vi ho predicato questo Crocefisso, che chiede il cambiamento del cuore, che mette in crisi la mentalità di questo territorio, oppure ho difeso il crocefisso appeso ai muri dei luoghi pubblici, trasformato dalla mentalità di questo territorio in una bandiera contro altre bandiere?Con voi ho celebrato l’impegno di Dio per l’uomo affaticato e oppresso, che quando si muove è perché ha raccolto l’invito di Dio alla ricerca di un ristoro, oppure dei riti consolatori per tranquillizzare nel fine settimana (ormai impropriamente detto Domenica, cioè giorno del Signore) coscienze turbate dagli affari, dalle difficili relazioni sociali e famigliari tra il lunedì e il venerdì? Destra o sinistra Qualcuno dirà che la gente lo vuole, e le leggi sono democraticamente decise da maggioranze liberamente elette. Appunto, qui è il problema! Non si tratta di destra o di sinistra: non è questo il mio discorso, anche se alcuni movimenti politici hanno particolare peso in queste decisioni. Sto parlando di una mentalità che sta estromettendo il Vangelo. È Cristo che viene “estraniato”.Per questo mi chiedo che Cristo ho predicato e di che Cristo avete sentito parlare. Una mentalità ove il seme della Parola di Dio sta incontrando sassi, rovi, terra battuta, e non terreno fecondo. La mentalità che ascolto dice così: si è fatto fatica a mettere insieme due soldi e due mattoni (forse qualcuno dovrebbe dire: hanno fatto fatica i miei), non è un momento sicuro economicamente, chi è in difficoltà aspetti in fila, fuori dalla porta, augurandosi che un’onda anomala non l’abbia a portare via. Il crocefisso a mezz’asta È il Vangelo in minoranza. La mia domanda è rivolta al 20% che frequenta, perché è una domanda nella fede e sulla fede. L’altro 80%, se intende prestare attenzione, lo ringrazio e gli ricordo che progetti di pace e di giustizia non sempre nella storia hanno avuto l’appoggio dei numeri. Casomai tutti insieme dobbiamo interrogarci sulla scarsità del pensiero politico e la volgarità del linguaggio politico. Sventolino pure in alto le bandiere politiche, ma il Crocefisso, quello vero, sia per rispetto innalzato a mezz’asta, che si distingua e bene, perché più debole, dalle bandiere.A mio giudizio sta iniziando il tempo del “piccolo gregge”, un’esperienza del tutto nuova per il credente italiano. Il tempo della debolezza nell’appoggio politico, finanziario e mediatico. Nella stanza dei bottoni Abbiamo vissuto da padroni della fede, e questo è probabilmente il frutto. E alcuni di noi ancora battagliano per raggiungere e stare nella stanza dei bottoni, perché credono che solo da lì si può fare il bene. È probabile che i vecchi schemi abbiano aiutato di fronte agli attacchi di vecchie ideologie. Ora è il tempo di essere “servitori” di quel bene che è la giustizia sociale, diritto di ogni uomo. Il contesto necessario perché siano prese decisioni di giustizia è una mentalità fatta dai coraggiosi e controcorrente gesti dei singoli che sanno, per un ideale, condividere e magari perdere.Oggi serve una diffusa crisi di coscienza per una diffusa grettezza che ingrassa sugli interessi intoccabili di molte persone e le paure di tanti altri. Oggi il Vangelo sta uscendo dalla città. Che sia arrivato il tempo per piangere sulla città? Cristo è stato spinto fuori dalla città dalle istituzioni, ma con il supporto della folla che ha gridato: crocifiggilo.Mi immagino già il sorrisetto di qualche elettore, che mi conosce e che dice: è ripetitivo, politicamente e amministrativamente debole. Io dico: ingenuo. Ma ripeto la domanda: che Cristo ho predicato e ascoltato nel nord-ovest della Lombardia?
Intervento
Quale Cristo ho predicato?
La riflessione di un sacerdote, parroco da lunga data nel nord-ovest della Lombardia, di fronte al diffondersi nell'opinione pubblica del suo territorio di una mentalità che sta mettendo il Vangelo "in minoranza"
monsignor Carlo GALLI Parroco di San Magno a Legnano e decano di Legnano Intervento apparso sulla Prealpina dell'11 luglio 2009 Redazione
27 Luglio 2009