«La ricchezza dei vostri contributi è stata straripante, adesso dovremo lavorare affinchè l’Incontro mondiale delle famiglie di Milano 2012 passi dal sogno alla realizzazione pratica»: con queste parole di gratitudine il cardinale Dionigi Tettamanzi ha chiuso la seconda sessione del Consiglio pastorale diocesano. I 120 consiglieri, espressione dei fedeli di tutta la Diocesi, si sono riuniti sabato 27 e domenica 28 novembre a Triuggio per comunicare all’Arcivescovo le proprie riflessioni in merito all’Incontro che dal 30 maggio al 3 giugno 2012 richiamerà a Milano le famiglie del mondo.
La sessione è stata preceduta da un intenso lavoro preparatorio (in ciascuna delle 7 Zone pastorali): ha prodotto 7 documenti che hanno costituito la base della riflessione del Consiglio pastorale. I consiglieri, suddivisi in 5 gruppi, hanno riflettuto sui temi dell’Incontro del 2012: “Lo stile di famiglia – la famiglia come stile: nuovi stili di vita”; “Aprire la casa: le relazioni”; “Abitare il mondo: il lavoro”; “Umanizzare il tempo: la festa”. Diverse le considerazioni emerse, tutte concordanti sull’utilizzo del “racconto” come metodo di lavoro.
«Gli stili di vita autentici delle famiglie – si legge nel documento di sintesi finale – si trasmettono per contagio, attraverso la testimonianza in relazioni di prossimità tra famiglie». Così è suggerito alla Diocesi di Milano – che pur avrà molto da dire – di trovare il tempo per ascoltare, soprattutto chi proviene da Paesi poveri dai quali è più difficile far sentire la propria voce. È l’auspicio espresso anche da monsignor Erminio De Scalzi (delegato arcivescovile per l’evento) e dallo stesso cardinale Tettamanzi: «Non facciamoci tentare dal localismo – ha detto -, ma apriamo la nostra ambrosianità al mondo».
In conclusione dei lavori l’arcivescovo ha dato l’annuncio della prossima sessione: si terrà, sempre a Villa Sacro Cuore di Triuggio, il 19 e 20 marzo sul tema dei migranti. «La ricchezza dei vostri contributi è stata straripante, adesso dovremo lavorare affinchè l’Incontro mondiale delle famiglie di Milano 2012 passi dal sogno alla realizzazione pratica»: con queste parole di gratitudine il cardinale Dionigi Tettamanzi ha chiuso la seconda sessione del Consiglio pastorale diocesano. I 120 consiglieri, espressione dei fedeli di tutta la Diocesi, si sono riuniti sabato 27 e domenica 28 novembre a Triuggio per comunicare all’Arcivescovo le proprie riflessioni in merito all’Incontro che dal 30 maggio al 3 giugno 2012 richiamerà a Milano le famiglie del mondo.La sessione è stata preceduta da un intenso lavoro preparatorio (in ciascuna delle 7 Zone pastorali): ha prodotto 7 documenti che hanno costituito la base della riflessione del Consiglio pastorale. I consiglieri, suddivisi in 5 gruppi, hanno riflettuto sui temi dell’Incontro del 2012: “Lo stile di famiglia – la famiglia come stile: nuovi stili di vita”; “Aprire la casa: le relazioni”; “Abitare il mondo: il lavoro”; “Umanizzare il tempo: la festa”. Diverse le considerazioni emerse, tutte concordanti sull’utilizzo del “racconto” come metodo di lavoro.«Gli stili di vita autentici delle famiglie – si legge nel documento di sintesi finale – si trasmettono per contagio, attraverso la testimonianza in relazioni di prossimità tra famiglie». Così è suggerito alla Diocesi di Milano – che pur avrà molto da dire – di trovare il tempo per ascoltare, soprattutto chi proviene da Paesi poveri dai quali è più difficile far sentire la propria voce. È l’auspicio espresso anche da monsignor Erminio De Scalzi (delegato arcivescovile per l’evento) e dallo stesso cardinale Tettamanzi: «Non facciamoci tentare dal localismo – ha detto -, ma apriamo la nostra ambrosianità al mondo».In conclusione dei lavori l’arcivescovo ha dato l’annuncio della prossima sessione: si terrà, sempre a Villa Sacro Cuore di Triuggio, il 19 e 20 marzo sul tema dei migranti.
Triuggio
«Apriamo al mondo la nostra ambrosianità»
Nello scorso fine settimana il Consiglio pastorale diocesano ha riflettuto sull'Incontro mondiale delle famiglie del 2012. Tra i suggerimenti emersi, quello di trovare il tempo per ascoltare, soprattutto chi proviene da Paesi poveri
di Filippo MAGNI Redazione
29 Novembre 2010