Ieri pomeriggio, nella chiesa di Santa Maria Nascente a Paderno Dugnano, una folta assemblea di familiari, amici, colleghi e conoscenti ha rivolto l’estremo saluto a Giuliana Lecchi, scomparsa sabato 3 aprile, a 59 anni, dopo una vita spesa al servizio della comunità cristiana della sua città e della Diocesi (soprattutto nell’ambito della comunicazione, prima al settimanale di Sesto San Giovanni Città Nostra e poi all’Ufficio Cinema di Itl). I funerali sono stati presieduti dal parroco di Paderno, don Gabriele Sala, e concelebrati da diversi sacerdoti che hanno avuto modo di conoscere Giuliana e di apprezzare la sua preziosa collaborazione.
L’omelia è stata tenuta da monsignor Giuseppe Scotti – attualmente segretario aggiunto del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e presidente della Libreria Editrice Vaticana, già direttore di Città Nostra – che ha delineato il profilo spirituale di Giuliana a partire dalla circostanza della sua morte, avvenuta alla vigilia di Pasqua (come fu per Sant’Ambrogio): «È entrata nel giorno del Risorto con la sua stessa vita», ha rilevato commosso. Le letture hanno poi suggerito a monsignor Scotti significative analogie tra alcuni atteggiamenti di Maria di Magdala e la predisposizione d’animo di Giuliana, pronta a «seguire Gesù» rimanendo al proprio posto e capace di «stare presso la croce» senza temerla o fuggirla. «Così in Giuliana la grazia di Dio non è stata vana, come fu per San Paolo», a rafforzare la speranza che, la sera della sua morte, «Gesù l’abbia chiamata per nome, come fece con Maddalena fuori dal sepolcro».
Al termine della celebrazione è stato invece don Gerolamo Castiglioni, anch’egli in passato direttore di Città Nostra e oggi parroco a San Nicola in Dergano (Milano), a tracciare un ricordo più personale, frutto del quarantennale rapporto «di paternità e amicizia» che lo legava a Giuliana: «Quando c’era bisogno di qualcuno che accorresse, fosse la mattina presto o la sera tardi, lei c’era sempre. Noi questo lo capiremo più avanti, ma in cielo lo sanno già…».
Don Matteo Saita, diacono padernese che diventerà sacerdote a giugno, ha rievocato il caloroso affetto con cui Giuliana l’ha accompagnato nel suo anno di diaconato, nell’attesa quasi febbrile della prossima ordinazione. Il parroco don Sala ha sottolineato l’impegno instancabile di Giuliana a favore della parrocchia in innumerevoli occasioni, e ha poi lasciato spazio alla testimonianza più commovente: la lettera di una giovane filippina, che «mamma Giuliana» ha adottato a distanza sostenendola nei suoi studi fino alla laurea.
I colleghi e gli amici di Giuliana in Itl conservano cara la memoria della sua generosità e dell’affettuoso pensiero che lei, già minata dalla malattia, in occasione del suo congedo lavorativo ebbe per ciascuno di loro nell’ultimo Natale. Ieri pomeriggio, nella chiesa di Santa Maria Nascente a Paderno Dugnano, una folta assemblea di familiari, amici, colleghi e conoscenti ha rivolto l’estremo saluto a Giuliana Lecchi, scomparsa sabato 3 aprile, a 59 anni, dopo una vita spesa al servizio della comunità cristiana della sua città e della Diocesi (soprattutto nell’ambito della comunicazione, prima al settimanale di Sesto San Giovanni Città Nostra e poi all’Ufficio Cinema di Itl). I funerali sono stati presieduti dal parroco di Paderno, don Gabriele Sala, e concelebrati da diversi sacerdoti che hanno avuto modo di conoscere Giuliana e di apprezzare la sua preziosa collaborazione.L’omelia è stata tenuta da monsignor Giuseppe Scotti – attualmente segretario aggiunto del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e presidente della Libreria Editrice Vaticana, già direttore di Città Nostra – che ha delineato il profilo spirituale di Giuliana a partire dalla circostanza della sua morte, avvenuta alla vigilia di Pasqua (come fu per Sant’Ambrogio): «È entrata nel giorno del Risorto con la sua stessa vita», ha rilevato commosso. Le letture hanno poi suggerito a monsignor Scotti significative analogie tra alcuni atteggiamenti di Maria di Magdala e la predisposizione d’animo di Giuliana, pronta a «seguire Gesù» rimanendo al proprio posto e capace di «stare presso la croce» senza temerla o fuggirla. «Così in Giuliana la grazia di Dio non è stata vana, come fu per San Paolo», a rafforzare la speranza che, la sera della sua morte, «Gesù l’abbia chiamata per nome, come fece con Maddalena fuori dal sepolcro».Al termine della celebrazione è stato invece don Gerolamo Castiglioni, anch’egli in passato direttore di Città Nostra e oggi parroco a San Nicola in Dergano (Milano), a tracciare un ricordo più personale, frutto del quarantennale rapporto «di paternità e amicizia» che lo legava a Giuliana: «Quando c’era bisogno di qualcuno che accorresse, fosse la mattina presto o la sera tardi, lei c’era sempre. Noi questo lo capiremo più avanti, ma in cielo lo sanno già…».Don Matteo Saita, diacono padernese che diventerà sacerdote a giugno, ha rievocato il caloroso affetto con cui Giuliana l’ha accompagnato nel suo anno di diaconato, nell’attesa quasi febbrile della prossima ordinazione. Il parroco don Sala ha sottolineato l’impegno instancabile di Giuliana a favore della parrocchia in innumerevoli occasioni, e ha poi lasciato spazio alla testimonianza più commovente: la lettera di una giovane filippina, che «mamma Giuliana» ha adottato a distanza sostenendola nei suoi studi fino alla laurea.I colleghi e gli amici di Giuliana in Itl conservano cara la memoria della sua generosità e dell’affettuoso pensiero che lei, già minata dalla malattia, in occasione del suo congedo lavorativo ebbe per ciascuno di loro nell’ultimo Natale.
Paderno Dugnano
«Giuliana ha seguito Gesù come fece Maddalena»
La commossa omelia di monsignor Scotti ai funerali di Giuliana Lecchi, impiegata di Itl, scomparsa sabato 3 aprile dopo una vita spesa al servizio della comunità cristiana della sua città e della Diocesi
di Mauro COLOMBO Redazione
7 Aprile 2010