«L’incontro è il messaggio». È quanto ha detto papa Francesco accogliendo ieri mattina in Vaticano lo sceicco Ahmed al Tayyeb, Grande Imam di al-Azhar, l’università musulmana sunnita del Cairo. L’incontro – raccontano i giornalisti che sono stati accreditati a seguirlo – è durato 25 minuti e non si è svolto nella sala Sant’Ambrogio come si fa solitamente con un Capo di Stato ma direttamente nella biblioteca del Papa. Papa Francesco e il Grande Imam al Tayyeb si sono seduti attorno a un tavolo alle 12.01. La delegazione di al Tayeeb era composta da 8 persone: due personalità religiose e 6 civili tra cui anche l’ambasciatore dell’Egitto presso la Santa Sede. La delegazione vaticana era invece guidata dal cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Era presente anche monsignor Miguel Àngel Ayuso Guixot, segretario dello stesso dicastero che in febbraio aveva fatto una visita ad al-Azhar e in tale occasione, aveva consegnato una lettera del cardinale Jean-Louis Tauran, nella quale il porporato esprimeva la sua disponibilità a ricevere il Grand Imam e ad accompagnarlo ufficialmente in udienza dal Pontefice.
Al termine dell’incontro, il Papa ha regalato all’Imam una copia della enciclica Laudato si’ e il medaglione della pace, e ha consegnato un piccolo dono anche a tutti i membri della delegazione. L’incontro si è concluso con un abbraccio tra il Papa e il Grande Imam. Poi le due delegazioni, quella vaticana e di al Azhar, si sono incontrate nella sala d’angolo o sala delle culture.
Per capire la portata “storica” di un incontro tra il Papa e il Grande Imam, bisogna ricordare che i rapporti tra il Vaticano e al-Azhar hanno conosciuto un periodo di gelo dopo il discorso di papa Benedetto XVI a Ratisbona nel 2006 e dopo che nel 2011 i rapporti si raffreddarono ancora di più in seguito a un attentato ai copti di Alessandria.