Il volto sereno e sorridente, il drappo rosso che abbraccia l’affaccio della Loggia, la banda che suona l’inno nazionale e lui che ascolta commosso in piedi. Otto anni dopo il suo predecessore, il Papa emerito, papa Francesco – il 266° Romano Pontefice della storia della Chiesa, primo Papa gesuita della storia – alle 20.21 si è affacciato per la prima volta dalla Loggia delle Benedizioni per ricevere il saluto della folla, un oceano festante in piazza S. Pietro che ha atteso più di un’ora sotto la pioggia per vedere il nuovo Papa. «Fratelli e sorelle buonasera», le sue prime, semplici, parole.
Quasi alla fine del mondo
«Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un vescovo a Roma», ha proseguito il nuovo Papa: «Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo», ha scherzato sulle sue origini argentine, «ma siamo qui». «Vi ringrazio dell’accoglienza – ha poi detto – . La comunità diocesana di Roma ha il suo nuovo vescovo: grazie!».
Il primo pensiero al Papa emerito
Il primo pensiero al suo predecessore: «Prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI – ha detto Papa Francesco -. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca». Poi la recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre, insieme alla piazza. «E adesso incominciamo questo cammino: vescovo e popolo – ha detto subito dopo il Papa -. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese». Il Papa ha definito già da oggi il suo pontificato «un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi». «Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro», il primo impegno chiesto e preso insieme ai fedeli. Poi l’orizzonte si è allargato: «Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza». Poi il primo augurio, sempre rivolto alla piazza: «Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale vicario sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella».
Prima vi chiedo un favore…
Prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi, il nuovo Papa ha fatto un gesto inedito e già indicativo del modo in cui concepisce il servizio del ministero petrino: «Prima vi chiedo un favore», ha detto rivolgendosi direttamente alla folla che lo ha ascoltato in religioso silenzio: «Prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me». E così, sulla piazza è sceso un minuto di intenso silenzio, di vera preghiera, seguita da un applauso.
La benedizione e gli applausi
Poi la benedizione Urbi et Orbi, in latino. Una benedizione rivolta «a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà», ha proseguito poi il nuovo Papa in italiano, e dalla folla si è levato un altro applauso. «Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto», il semplice saluto finale, che ha richiamato il primo con cui si era rivolto alla folla dalla Loggia. Infine, una confidenza ai fedeli sul giorno dopo: «Domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buonanotte e buon riposo». Dove andrà Papa Francesco a rendere il primo atto di omaggio, da Romano Pontefice? Probabilmente la meta sarà la basilica di Santa Maria Maggiore, ha ipotizzato padre Lombardi in un briefing “improvvisato” a caldo subito dopo l’elezione, e precisando subito dopo che si tratterà di una visita in forma privata. Il portavoce vaticano ha detto che l’elezione di Papa Francesco «è stata una sorpresa che ha manifestato il coraggio dei cardinali, che hanno voluto passare l’oceano per allargare la prospettiva».