A tutti i dirigenti, i docenti, il personale
A tutti i genitori e gli studenti delle scuole lombarde
A coloro che operano negli Uffici scolastici della Lombardia
I Vescovi delle diocesi di Lombardia, all’inizio dell’anno scolastico, desiderano far pervenire a tutte le componenti della scuola una parola di augurio, un segno di vicinanza.
Il tema della scuola ha spesso risonanza mediatica come una problematica di risorse, come una questione occupazionale, talora come contesto di episodi sconcertanti di vandalismi.
Noi conosciamo per esperienza diretta che la scuola è contesto in cui persone qualificate si fanno carico di un compito educativo delicato e impegnativo verso una generazione giovanile che si aspetta dagli adulti una testimonianza di speranza e la garanzia di un accompagnamento affidabile.
Perciò desideriamo augurare a tutti di intraprendere il nuovo anno scolastico con fiducia e responsabilità. L’impegno di insegnamento e di studio sia apprezzato come una occasione preziosa per la vita personale di tutti e di ciascuno. Le quotidiane situazioni che favoriscono – per tutti, docenti e studenti – la socializzazione, l’amicizia, i nuovi incontri, siano valorizzate per crescere come persone che dialogano in modo autentico e per trovarvi uno stimolo all’apprendimento, alla condivisione, alla comprensione della vita.
Il gusto della conoscenza e della acquisizione di competenze è la motivazione più persuasiva per la fatica dello studio. L’applicazione sistematica al proprio dovere merita di essere vissuta per mettere a frutto le proprie capacità e predisporsi a essere una risorsa per il futuro della società.
Chi ha ruolo di docenza o di gestione ha la grave e appassionante responsabilità di esercitarlo come una missione che è premio a se stessa, con la soddisfazione di consegnare agli studenti gli strumenti culturali e umani per diventare persone responsabili, utili alle loro famiglie e alla società.
I genitori sono consapevoli che per i loro figli è decisiva una valida formazione culturale e umana, intesa anche come apertura per affrontare con coraggio, competenza e responsabilità questo un momento storico. Scuola e famiglia infatti non possono essere estranee: la collaborazione, la condivisione di pensieri e attenzioni, il cordiale apprezzamento vicendevole sono irrinunciabili per chi abbia a cuore il percorso formativo di questa nuova generazione.
Rinnoviamo l’invito a politici e ad amministratori a rivolgere una attenzione privilegiata alla scuola come priorità per il bene delle giovani generazioni e dell’intera società italiana.
Siamo convinti che senza un riferimento a Dio e senza una dimensione religiosa la cultura risulta impoverita, la tradizione è incomprensibile e le motivazioni per l’impegno diventano occasionali e superficiali. Chiediamo perciò ai cristiani presenti nel mondo della scuola di essere testimoni sinceri della fede in dialogo sereno con tutti coloro che hanno a cuore l’educazione di questa generazione giovanile. Anche la scuola è come un campo in cui il buon seme può portare molto frutto.
Su tutti invochiamo la benedizione di Dio.