È partita la Fase 2 del Fondo Famiglia Lavoro. Durante la Veglia di preghiera per il mondo del lavoro presieduta stasera nella Basilica di Sant’Ambrogio sul tema “Dalla crisi si esce insieme”, il cardinale Angelo Scola ha lanciato un nuovo progetto per integrare la logica erogativa che ha caratterizzato finora il Fondo.
Secondo l’Arcivescovo, in questo momento «sono necessari nuovi servizi che favoriscano, soprattutto per i giovani, la crescita professionale, abbinando a percorsi di formazione e riqualificazione un sostegno economico». Il gruppo di lavoro, coordinato da monsignor Luigi Testore, ha elaborato quattro nuove tipologie di intervento a favore di chi ha perso il lavoro:
1. Percorsi di orientamento, formazione, riqualificazione professionale con la copertura dei costi dei corsi di formazione e la concessione di un sostegno economico nel tempo della formazione.
2. Interventi di microcredito finalizzati al sostegno economico della famiglia in difficoltà, oppure per consentire di avviare attività di micro impresa;
3. Erogazione di contributi economici a fondo perduto tendenzialmente residuali rispetto alle altre due opzioni qui delineate.
4. Nei prossimi mesi, avvio di una società mutualistica per le famiglie e le persone in difficoltà.
La dotazione iniziale per sostenere questi progetti è di un milione di euro: 500 mila destinati dal cardinale Scola e provenienti dall’8×1000 e 500 risultanti dall’avanzo di gestione del Fondo Famiglia Lavoro. È fondamentale che il Fondo venga sostenuto ancora dalla generosità di tutti, per rendere possibile il conseguimento e l’allargamento degli obiettivi prefigurati.
Ideato dal cardinale Dionigi Tettamanzi nel Natale 2008, il Fondo ha raccolto finora 14 milioni di euro e ha aiutato economicamente oltre 7 mila famiglie. Per gestire le richieste, nel territorio della Diocesi sono nati 104 “distretti”, nei quali oltre 600 volontari hanno incontrato oltre 10 mila famiglie.