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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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16 novembre

San Babila, concerto nel 50°
di monsignor Gandini

La comunità della basilica milanese festeggia il mezzo secolo di ordinazione sacerdotale del suo arciprete con una performance dell’organista Alessio Corti. Successivamente la Messa giubilare presieduta dal cardinale Coccopalmerio

di Nino PISCHETOLA

9 Novembre 2013

Nella basilica di San Babila, sabato 16 novembre, alle 17.30, si terrà un concerto d’organo in occasione del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale dell’arciprete monsignor Alessandro Gandini e a 17 anni dal suo ingresso in questa parrocchia che è veramente speciale, diversa dalle altre, aperta a tutta la città.

L’organista Alessio Corti eseguirà un programma che comprende opere sacre di Francois Couperin (1668-1733), Johann Sebastian Bach (1685-1750), Marco Enrico Bossi (1861-1925), Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847).

Al concerto sarà presente il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, che alle 18.30 presiederà la Messa giubilare di monsignor Gandini. Seguirà un aperitivo in Sala G. Ceriani (info: segreteria, tel. 02.76002877).

Promotore di incontri su temi di attualità o più strettamente culturali, monsignor Gandini ha creato una Fondazione per valorizzare l’organo di San Babila attraverso l’organizzazione di importanti concerti che fornissero un servizio culturale alla città. È da rimarcare anche la cura messa da monsignor Gandini nel conservare, migliorare e rendere fruibile il patrimonio monumentale e artistico della Basilica, restaurata per mantenerla al livello di decoro che le compete e per essere, come ha scritto, «riflesso della bellezza e della bontà della comunità parrocchiale».

A San Babila monsignor Gandini ha posto in particolare un’attenzione costante alla liturgia, che non è solo frutto della sua particolare conoscenza in quanto professore della materia (all’Istituto superiore di scienze religiose) e in passato responsabile diocesano (dell’Ufficio per il Culto divino), ma deriva dalla consapevolezza, come egli stesso scrive, che la liturgia «nella sua intima struttura e nella sua essenza è azione di tutto il corpo della Chiesa».