«Vogliamo che Expo diventi il banco di prova per sviluppare un piano anti spreco. Abbiamo cominciato a farlo in questi giorni firmando un accordo con Coop per recuperare e ridistribuire le eccedenze alimentari che si producono nel supermercato che hanno aperto nel sito. Stiamo studiando il modo per allargare questo accordo anche ad altri soggetti che operano in Expo per continuare anche quando l’esposizione sarà finita. In qualche modo vorremmo che proprio la lotta allo spreco diventi l’eredità di Expo». Lo ha detto questa mattina il vicedirettore di Caritas Ambrosiana e commissario Caritas in Expo, Luciano Gualzetti, inaugurando l’Edicola Caritas.
Nei primi tre giorni, grazie all’accordo con Coop, già oltre una tonnellata di cibo destinato a essere buttato è stato messo a disposizione delle parrocchie e delle mense per le persone fragili.
«Il recupero delle eccedenze alimentari sperimentato in questi giorni da Caritas avrà pieno compimento con l’apertura del Refettorio Ambrosiano, dove i grandi chef del mondo, riuniti dal tristellato Massimo Bottura, dimostreranno come con gli avanzi si possono fare ricette di altissimo pregio. Caritas unisce ai messaggi tanta concretezza. È quello di cui abbiamo bisogno», ha commentato Giuseppe Sala Commissario unico delegato dal Governo di Expo.
Un riconoscimento alla concretezza dell’agire di Caritas è venuta anche dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia che è intervenuto alla cerimonia.
Ai progetti sociali Caritas associa anche una grande azione di mobilitazione. Nei mesi che hanno preceduto l’esposizione sono stati organizzati a Milano e nei comuni della diocesi 250 incontri. Il programma continuerà anche nel semestre espositivo e avrà il suo fulcro appunto nell’Edicola, il piccolo e sobrio padiglione che Caritas ha aperto nel sito espositivo.
Collocata nei pressi dell’ingresso, in una posizione molto visibile lungo il decumano, l’Edicola, realizzata dallo studio Piuarch, si presenta come un cubo spezzato che declina anche architettonicamente l’idea della condivisione come ricchezza. Al centro di questo spazio c’ è una Cadillac circondata da forme di pane avvolte nelle pagine di giornale. L’installazione Energia è stata realizzata nel 1973 dall’artista tedesco Wolf Vostell, pioniere della video arte, una delle figura artistiche che proprio per il suo impegno civile ha ottenuto lo scorso anno un importante riconoscimento postumo in una grande cerimonia al Museo del Muro di Berlino. L’opera prestata dal museo di Malpartida nella regione dell’Estremadura in Spagna è stata portata al’Expo proprio per simboleggiare il messaggio che Caritas vuole lanciare ai visitatori dell’esposizione.
«Quell’automobile che contiene al proprio interno delle mitragliatrici, l’abbiamo scelta per l’Expo perché aiuti a far riflettere le persone – spiega Martina Liebsch di Caritas Internationalis –. Per nutrire il pianeta, non sarebbe meglio investire l’energia nel pane quotidiano, invece che in una macchina, in una tecnologia fine a se stessa, o addirittura nelle armi?».
Dietro la Cadillac è collocata una torre fatta di monete impilate una sull’altra, simbolo delle disuguaglianze e della concentrazione delle risorse nelle mani di pochi .
Completano il percorso all’interno esperienziale due mostre fotografiche, una curata da Caritas Internationalis e dedicata al ruolo delle donne nell’agricoltura, l’altra, intitolata “Italian Film Food Stories”, curata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. L’esposizione è composta da 100 immagini, tratte dai fotogrammi originali di film italiani che hanno indagato il rapporto tra il nostro Paese e il cibo.