Questa mattina, al termine della Santa Messa presieduta nella Basilica di Sant’Ambrogio per l’inaugurazione dell’anno accademico 2013-2014 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il cardinale Angelo Scola ha annunciato la promulgazione del decreto di eroicità delle virtù del Venerabile Giuseppe Lazzati (in allegato nel box a sinistra il suo intervento). Il decreto è stato successivamente letto dal Postulatore della causa, Piergiorgio Confalonieri.
«Ringraziamo il Signore per questo nuovo dono che fa alla Chiesa ambrosiana – ha detto il cardinale Scola -. Si aggiunge un altro tassello , dopo quelli del Beato Contardo Ferrini e dei Venerabili Ludovico Necchi e Armida Barelli, al mosaico di santità che l’Università Cattolica va componendo nella sua storia preziosa per la Chiesa e la Società Italiana, fedele alla missione affidatale da Achille Ratti, che la inaugurò (7 dicembre 1921) poco prima di diventare papa Pio XI ricordando che “Università Cattolica vuol dire il connubio della Fede e della scienza fatto viva e feconda realtà”».
Il decreto – emesso al termine dell’esame della causa presso la Congregazione delle cause dei santi – definisce Lazzati “Venerabile”, titolo attribuito a quei Servi di Dio di cui è stata riconosciuta l’eroicità delle virtù. Tale titolo non comporta l’attribuzione di alcuna forma di culto, ma segnala che, in base a un giudizio fondato sui mezzi umani dell’indagine storico-critica, quel determinato fedele ha vissuto in modo esemplare la sua vocazione cristiana. Col decreto viene riconosciuta la prima condizione richiesta dalla disciplina attuale per la beatificazione; la seconda condizione, per chi non è martire, è la constatazione – ancora da ottenere per Lazzati – di almeno un miracolo ottenuto per l’intercessione del Venerabile.
La sua vita
Significativa la scelta dell’annuncio della promulgazione, proprio all’inizio di un nuovo anno accademico dell’Ateneo che Lazzati guidò come Magnifico Rettore dal 1968 al 1983.
Nato a Milano nel 1909, a soli 22 anni si laureò con lode in Lettere. Nello stesso anno maturò la decisione di rimanere celibe e chiese la “consacrazione secolare”. Dal 1934 al 1945 fu presidente diocesano della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac) e cominciò la carriera universitaria. Dal 1939 fu docente incaricato di Letteratura cristiana antica alla Cattolica e in quello stesso anno fondò l’organizzazione di laici consacrati Milites Christi.
Partecipò alla Seconda guerra mondiale come tenente del 5° Reggimento alpini, divisione “Tridentina”, e dopo l’8 settembre 1943, avendo rifiutato il giuramento alla Repubblica sociale italiana, venne arrestato a Merano e internato nei campi di concentramento nazisti, dando prova di esemplarità cristiana e coerenza civile, prodigandosi per l’animazione culturale e il sostegno morale tra i deportati.
Rientrò in Italia nell’agosto del 1945 e fu subito coinvolto, con Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira, nell’opera di ricostruzione della vita civile del Paese. Nel 1946 entrò nella direzione nazionale della Democrazia Cristiana e fu eletto all’Assemblea costituente (1946-1948) e poi alla Camera dei Deputati nella I Legislatura (1948-1953).
Rientrato a Milano si dedicò in particolare alla formazione del laicato. L’arcivescovo Giovanni Battista Montini lo chiamò alla direzione del quotidiano cattolico L’Italia (1961-1964). Dal 1964 al 1967 fu presidente diocesano dell’Azione Cattolica ambrosiana.
Tornato all’insegnamento, nel periodo delle contestazioni che agitavano il mondo universitario, nel 1968 Lazzati fu chiamato a sostituire Ezio Franceschini come Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, carica che mantenne per cinque mandati triennali, fino al 1983. Sotto la sua guida l’Università Cattolica conobbe una crescente fase espansiva.
Nel 1976 fu vicepresidente del comitato promotore del primo Convegno ecclesiale della Chiesa italiana “Evangelizzazione e promozione umana”.
Dedicò gli ultimi anni della sua vita al rilancio di un’idea alta della politica, con la fondazione dell’associazione “Città dell’uomo” (1984). Morì a Milano il 18 maggio 1986, festa di Pentecoste, a quasi 77 anni. Nel settembre 1988 la salma venne traslata presso l’Eremo di San Salvatore sopra Erba, dove dai primi anni Settanta il “Professore” incontrava i giovani per momenti regolari di formazione e preghiera.
Nel 1991 l’Istituto secolare Cristo Re si fece promotore della causa di canonizzazione: l’inchiesta diocesana si concluse nel 1996, grazie al sostegno e all’incoraggiamento del cardinale Carlo Maria Martini, allora arcivescovo di Milano. Il 5 luglio 2013 papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Lazzati.