Durante la prossima Assemblea degli oratori di sabato 22 novembre a Seveso, sul tema «Solo catechismo?», i partecipanti potranno mettere in comune le proprie esperienze nel campo dell’Iniziazione cristiana (Ic), soprattutto durante i lavori di gruppo.
In particolare, riguardo ai «luoghi» per l’Ic in oratorio il confronto partirà dalla scelta effettuata da don Mario Longo, prima a Civate poi da parroco della Ss. Trinità a Milano, dove ci sono ambienti dedicati al catechismo, uno per ogni anno di catechesi, usati solo dai ragazzi di quell’anno, e non aule con banchi, cattedre e lavagne come capita spesso. «Non è possibile fare catechismo in un luogo anonimo, molte volte utilizzato da tutti e lasciato spesso in condizioni disperate, dove non si può attaccare nemmeno un cartello… – spiega don Longo -. Per l’allestimento dell’ambiente si devono lasciare almeno due mesi di tempo ai genitori, mentre i ragazzi inizieranno alcuni incontri informali di conoscenza con i catechisti e si impegneranno a invitare amici e compagni di classe al catechismo». Da questa iniziativa è nato anche un libro intitolato Un’esperienza pastorale (Edizioni Àncora, pagine 64, euro 4).
Un’altra esperienza da condividere sarà quella del «Camp dell’Iniziazione cristiana» organizzato dalla Comunità pastorale «Santo Crocifisso» di Meda, attualmente rivolto ai ragazzi che già hanno ricevuto la Prima Comunione e si preparano alla Cresima. «Si tratta di cinque giornate, in contemporanea all’oratorio estivo, gestite dalle catechiste secondo le loro disponibilità e da alcuni animatori sotto la guida del responsabile dell’Ic – racconta il coadiutore don Cristiano Mauri -. Durante il Camp, attraverso la preghiera comunitaria, momenti di lectio, laboratori di liturgia e naturalmente il gioco, i ragazzi vengono condotti a rivivere la settimana di Gesù a Gerusalemme, dall’ingresso alla domenica di Resurrezione. È un “momento forte” in cui fare sintesi del cammino, fissando lo sguardo in particolar modo sui Sacramenti, per approfondirne il senso profondo e per offrire ulteriori spunti per la vita spirituale dei ragazzi. In seconda battuta le catechiste hanno l’opportunità di un tempo più disteso e unitario rispetto a quello spezzettato degli appuntamenti periodici della catechesi. Infine, si può sperimentare un tempo di vita comune, per quanto parziale e limitata, esplicitamente centrata attorno a Gesù e alla sua Parola».
Nell’Assemblea di sabato 22 si parlerà anche dell’oratorio domenicale, in relazione all’Ic, proposto dall’esperienza della Comunità pastorale San Paolo di Giussano. «Puntiamo sul fatto che l’esperienza domenicale sia strettamente correlata con la catechesi e la Messa – anticipa il coadiutore don Enrico Castagna -, invitando le famiglie a momenti di pranzo condivisi e a stare insieme nel gioco, nelle attività e nella preghiera. All’oratorio domenicale sono collegate anche l’attività del Centro Vocazionale, rivolte ai ragazzi che già nel cammino di Ic incominciano a maturare la coscienza di essere “chiamati”, e l’offerta formativa dell’Acr (Azione cattolica ragazzi), che potrà mostrare e mettere a servizio di altri un certo stile di condivisione. In definitiva, l’oratorio domenicale – sottolinea don Castagna – rende sperimentabile quello che la catechesi dell’Ic indica e cioè che il cristiano è l’uomo della domenica, giorno del Signore, della comunità, della gratuità e della festa».