La festa della Dedicazione della Cattedrale è ormai alle porte, portando quest’anno con sé le elezioni dei nuovi Consigli pastorali. Questa scadenza capita proprio a ridosso dell’avvento del nuovo Arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, evento giustamente posto sotto i riflettori. Inoltre sono in atto le feste degli oratori e l’avvio delle attività. Avvertiamo pertanto il rischio che le comunità siano distratte dalla cura delle elezioni dei nuovi consiglieri.
Nel rinnovo degli organi di corresponsabilità ecclesiale l’Azione Cattolica si sente particolarmente chiamata in gioco per la sua sensibilità ecclesiale, che la vede correlata alla Chiesa istituzionale e che si traduce nella presenza di diritto nei Consigli dei propri presidenti parrocchiali o di Comunità pastorale. Desideriamo per questo offrire non solo a costoro, ma a tutti, qualche breve spunto di riflessione.
Questa tornata conosce delle novità per tutti: in molte realtà nascono i Consigli di Comunità pastorale che dovranno garantire in modo nuovo la cura della fede, con un nuovo progetto pastorale; in tutte le restanti parrocchie, che sono ancora la maggioranza in Diocesi, non si potrà comunque prescindere da un’ottica di pastorale di insieme nella progettazione pastorale. Perché la consultazione avvenga con frutto, necessita di persone disponibili a candidarsi per svolgere un servizio ecclesiale faticoso ma importante, inoltre è necessario un corpo elettorale che avverta l’impegno di votare.
Su entrambi i fronti sentiamoci interpellati. È importante che tutti avvertano l’appello di coinvolgersi a diverso titolo per rinnovare un organismo che intende esprimere la comunione ecclesiale che prende innanzitutto le mosse dalla condivisione della linea pastorale del Vescovo. A seguito di un’inchiesta pubblicata nel testo Consigliare nel cambiamento (In dialogo, 2011), avvertiamo crescente l’esigenza da parte di preti e laici di intensificare una formazione più condivisa per permettere a ciascun battezzato di esprimere la sua responsabilità nel pensare ed edificare la Chiesa. A questa esigenza si può rispondere non solo entro il 16 ottobre, ma soprattutto poi, progettando un cammino spirituale e formativo che accompagni i passi dei neo consiglieri. L’Azione Cattolica si rende disponibile a progettare una formazione specifica e a condividere i proprio percorsi già in atto di formazione di giovani e adulti.
Infine rammentiamo l’urgenza di dare peso e qualità anche alla formazione del Consiglio degli Affari economici, la cui composizione dipende anche dalle nomine espresse dal Consiglio pastorale. Oggi in un tempo di crisi economica, di necessaria concentrazione delle risorse e con l’esigenza di nuove forme di gestione dell’economia in chiave comunionale siamo chiamati a sentire con grande responsabilità il compito della gestione dei beni delle parrocchie. Accogliamo allora con generosità l’invito dello Spirito che ci spinge a edificare una Chiesa missionaria, animata dal coraggio del Vangelo e per questo capace di stare con creatività dentro i grandi scenari del cambiamento culturale, demografico, sociale, di oggi.