Da lunedì 13 giugno, finita la scuola, nella Diocesi di Milano circa 300 mila ragazzi e bambini iniziano a frequentare gli oratori estivi accompagnati fino a metà luglio da 50 mila educatori e animatori, circa mille religiosi tra sacerdoti, suore e parroci.
Quest’anno il percorso educativo – riassunto nello slogan «Perdiqua! Si misero in cammino» – sarà incentrato sul tema del viaggio come metafora dell’esistenza umana. Gli educatori proporranno ai ragazzi animazioni, giochi, canti e preghiere, ispirati ai passaggi fondamentali della storia biblica dell’Esodo: la fuga dall’ Egitto, l’attraversamento del Mar Rosso, l’esperienza del deserto, la salita al monte Sinai, l’arrivo alla Terra promessa.
Sempre al viaggio, quello forzato dei migranti che scappano da povertà e guerre, è legata l’iniziativa di solidarietà: le offerte raccolte al termine delle giornate saranno destinate a un centro di accoglienza per profughi ad Atene, la comunità «Neos Kosmos» nel quartiere omonimo della capitale greca.
Ma le attività formative non metteranno in ombra gli aspetti ludici che rimangono il cuore di questa esperienza molto radicata nella tradizione della Chiesa ambrosiana.
Tra i momenti di gioco più spensierati ci sarà l’oratorio sull’acqua: un giornata di animazione nello scenario del parco acquatico di Milano, l’Acquatica Park di via Gaetano Airaghi. Nel 2015, al debutto dell’iniziativa, avevano partecipato 70 mila ragazzi e quest’anno si conta di superare quella quota di iscritti.
«Gli oratori sono una palestra di relazioni, dove si impara a diventare grandi, aperta tutto l’anno. In particolar modo in estate, quando le scuole sono chiuse, offrono alle famiglie che lavorano un luogo educativo al quale affidare con serenità i propri figli. Ciò spiega il grande successo che riscontriamo ad ogni edizione», osserva don Samuele Marelli, direttore della Fondazione oratori milanesi.