L’ultimo giorno del nostro pellegrinaggio ha avuto inizio con la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Domenico, presieduta da S.E. Card. Paolo Romeo. Il presule nella sua corposa omelia ha voluto ricordare ancora una volta la figura del beato Pino Puglisi sottolineando il tratto fondamentale della sua vita: il ministero sacerdotale.
Il beato Puglisi è stato prima di ogni altra cosa un sacerdote secondo il cuore di Cristo e ha vissuto questa “imitazione” di Gesù in tutti i suoi 33 anni di ministero sacerdotale. Nella sua vita ha incarnato lo stile del Buon Pastore che ha cura del suo gregge fino a dare la vita. Don Pino, dunque, è martire proprio perché sacerdote, proprio perché si è speso totalmente per il gregge che gli è stato affidato.
Il luogo stesso che è stato scelto per l’Eucaristia di chiusura custodisce le spoglie mortali delle personalità più significative della storia di Palermo e tra questi personaggi illustri c’è Giovanni Falcone che, come è scritto sulla sua lapide, è stato “eroe della lotta contro la mafia”. Questo ricordo è stato reso più intenso dalla presenza durante la celebrazione della sorella del giudice, Maria Falcone che, dopo la comunione, ha preso la parola per un saluto e un breve ma intenso ricordo del fratello.
Quanti uomini e donne hanno testimoniato l’amore per la veritá e la giustizia!
Un piccolo gruppo di preti ha poi visitato la comunitá di fratel Biagio, che accoglie tutti i bisognosi. È sorprendente constatare con mano quanto la Provvidenza non faccia mai mancare nulla a coloro che si affidano totalmente ad essa con tanta umiltá e fiducia.
Abbiamo potuto vedere le strutture che accolgono quasi 1000 uomini e donne bisognosi, delle tipologie più diverse: persone che hanno perso il lavoro, malati, senza fissa dimora…
Tutti qui trovano accoglienza, sostegno e aiuto e tutti danno una mano per la gestione degli ambienti. Padre Pino ci ha mostrato la prima struttura che hanno “strappato” al comune e la grande struttura dismessa dei carabinieri che ora si sta trasformando in un grande polo di accoglienza per i profughi.
Le tante suggestioni, i tanti incontri intensi e veri che abbiamo vissuto in questi giorni ci aiutino a vivere sempre più autenticamente quel Vangelo di Gesù che solo può raccontare agli uomini di tutti i tempi il mistero di Dio, quel Dio che vuole la gioia di tutti i suoi figli perché li ama di amore eterno, quel Dio che ci chiama ogni giorno a donarci con gioia a tutti coloro che pone sul nostro cammino.