La figura dell’Assistente dei gruppi di Azione Cattolica sarà al centro di un incontro tra i sacerdoti che svolgono questo servizio nelle Diocesi lombarde. L’incontro si terrà la mattina di mercoledì 20 novembre, presso il salone della Curia Arcivescovile di Milano e sarà introdotto da un intervento del cardinale Angelo Scola. Seguiranno le riflessioni del dottor Paolo Ronconi, delegato unitario regionale dell’Azione Cattolica della Lombardia, e di don Daniele Gandini, Assistente parrocchiale di Azione Cattolica nella Diocesi di Milano. I lavori saranno conclusi da monsignor Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia e delegato della Conferenza episcopale lombarda per il laicato.
Negli ultimi tempi si sta finalmente tornando a riscoprire il significato dell’associazione di Azione Cattolica e il suo essere risorsa preziosa per le Diocesi e le comunità locali. I soci di Azione Cattolica sono laici che decidono di associarsi con il preciso scopo di volere essere protagonisti, secondo le indicazioni del loro Vescovo, della missione evangelizzatrice della Chiesa. L’Azione Cattolica è costituita infatti da laici che, associandosi, vogliono formarsi ad un maturo senso di Chiesa, vivendo la concretezza dei ritmi delle comunità locali e mettendosi anche a disposizione delle parrocchie come operatori pastorali e nella società civile per contribuire a costruire il bene comune. I laici di Azione Cattolica operano anzitutto negli ambiti della vita quotidiana e promuovono un dialogo di fede effettivo tra le generazioni.
L’Azione Cattolica non è quindi una associazione autoreferenziale. Il suo carisma – così è stato fin dall’inizio – è quello di vivere «semplicemente» la radicalità del Battesimo: battezzati appassionati del Vangelo che insieme si formano per uno «stile» di dedicazione permanente alla missione della Chiesa, nella comunità locale e sul territorio in cui vivono, avendo come punto di riferimento il magistero del Vescovo.
Per la vita dell’Azione Cattolica, gli Assistenti hanno un ruolo molto importante. Come scritto nel Progetto formativo, «gli assistenti hanno sempre svolto un ruolo decisivo in ordine alla formazione di coscienze di laici coerenti, forti, capaci di vita cristiana autentica. Gli assistenti della grande tradizione associativa non sono stati né i supplenti dei responsabili, né organizzatori della vita associativa, ma sacerdoti che hanno trovato l’anima del ministero nella cura delle persone, nella coltivazione della loro vita spirituale, in quell’azione discreta e forte che li ha posti accanto alle persone, per aiutarne il cammino di discepoli del Signore».
La loro presenza è segno della cura che il Vescovo dimostra per l’Associazione ed è custodia e promozione di un cammino associativo che vuole essere sempre più ecclesiale e comunionale. Allo stesso tempo, chi oggi vive l’esperienza di Assistente di Azione Cattolica, può testimoniare quanto l’accompagnamento del cammino formativo di questi fedeli laici, in tutte le diverse fasce d’età, dai bambini agli adulti, crei nei fatti una singolare relazione di corresponsabilità. Questa relazione costituisce per essi una sorgente di fecondità per il loro lavoro apostolico e per la santità della vita.
L’incontro del 20 novembre quindi vuole essere una prima occasione di confronto per ricomprendere e rilanciare in questo senso la figura degli Assistenti di Azione Cattolica. Ad esso ne seguiranno altri su tematiche più specifiche, nella consapevolezza che operare con l’Azione Cattolica vuol dire contribuire al futuro buono delle nostre comunità cristiane.