La piccola proprietà rurale fondata sul nucleo familiare: questa la sfida dell’oggi, lanciata dalla sessione del Congresso tenutasi a Lodi. Al Bpl Center sono arrivate delegazioni da Ecuador, Bielorussia, Egitto, Australia, Sri Lanka, Sao Tomé, Camerun, Messico, Brasile, Rwanda, oltre alle quattro famiglie provenienti da Niger e Uruguay dove operano i missionari lodigiani.
“Famiglie rurali: le nuove sfide del lavoro agricolo e la responsabilità per il creato”: questo il titolo del convegno aperto dal direttore dell’Ufficio Famiglia lodigiano don Antonio Peviani, del vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, del sindaco di Lodi Lorenzo Guerini e del presidente della Provincia Pietro Foroni. Lorenzo Morelli, preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza, ha coordinato la tavola rotonda in cui sono intervenuti Paolo Ciocca (segretario generale Ifad), Sergio Marelli (segretario generale Focsiv) ed Enrico Maria Tacchi (docente di Sociologia urbana all’Università Cattolica di Brescia).
«Come sfamare una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà i 9 miliardi e mezzo rendendo necessario un aumento della produzione pari al 70%?», ha lanciato la questione Ciocca. I relatori si sono confrontati su risposte necessariamente parziali: innanzitutto favorire l’accesso ai mercati per i piccoli produttori, ma anche incrementare microcredito e credito rurale in un clima di maggiore sicurezza e stabilità sociale.
Negli spazi esterni i ragazzi hanno partecipato ai laboratori proposti da Coldiretti, Confagricoltura e Istituto Agrario di Codogno. Il Movimento Lotta Fame nel Mondo di Lodi ha preparato per i bambini giochi sul tema dell’acqua. Ad accompagnare i ragazzi gli educatori di Azione cattolica, Ufficio di Pastorale giovanile, Ufficio Famiglie. Gli studenti del liceo turistico Einaudi hanno invece fatto servizio di accoglienza e quelli del linguistico Maffeo Vegio hanno accompagnato le famiglie in un giro turistico in città.