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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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I gruppi di spiritualità familiare

Il Servizio diocesano per la famiglia sta analizzando i dati di un'indagine realizzata nei mesi scorsi per monitorare la situazione nelle sette zone pastorali

5 Giugno 2008

03/03/2008

di Luisa BOVE

Sono oltre 700 i gruppi di spiritualità familiare sparsi su tutto il territorio diocesano. A dimostrarlo è l’indagine conoscitiva avviata nei mesi scorsi dal Servizio per la famiglia sulla rilevazione delle presenze dei gruppi. Perché il censimento sia completo si attende l’arrivo delle ultime schede, in particolare della zona di Varese, ma già da una prima rilevazione si registra l’intenzione di qualcuno di avviare gruppi nelle realtà ecclesiali dove ancora non esistono.

«Altro dato che emerge – dice don Silvano Caccia, responsabile diocesano della Pastorale familiare – è che la maggior parte dei gruppi ha un riferimento parrocchiale (l’80%), mentre i gruppi, i movimenti e le associazioni di spiritualità familiare, che abbiamo coinvolto nell’inchiesta, sono il 20%». In realtà da anni in diocesi esiste un coordinamento che raccoglie diverse organizzazioni, dall’“Equipes Notre Dame” a “Famiglie nuove”, da “Incontro Matrimoniale” a “Opera Madonnina del Grappa”.

«I gruppi familiari si incontrano mensilmente e sono quasi tutti gestiti da coppie e da laici, mentre la presenza del sacerdote non arriva al 50%», dice Elena Delpasso che sta analizzando i risultati dell’indagine. In ogni caso la presenza dei preti è maggiore nei movimenti che nelle parrocchie. «I gruppi si ritrovano nelle case e l’incontro è gestito da una coppia fissa o da un responsabile a turno. I testi più utilizzati sono quelli biblici e dei movimenti, al terzo posto i sussidi diocesani, molto meno i documenti del Magistero».

Dalle schede già analizzate risulta inoltre che «ai gruppi parrocchiali partecipano in media 4 o 5 coppie, invece nei movimenti il numero sale a 10-12». Ci sono poi comunità nelle quali non esiste alcun gruppo e altre che ne hanno 2 o 3, spiega Delpasso, «di solito si dividono per fasce di età, in pochi casi per interesse (scout, caritas…) oppure, come l’“Equipes Notre Dame”, secondo un criterio territoriale». Inoltre «chi frequenta i movimenti difficilmente interagisce con altre realtà ecclesiali del territorio, mentre chi è in parrocchia si incontra soprattutto in decanato».

Dopo l’esperienza positiva nella zona di Varese, che due anni fa ha organizzato una giornata di ritrovo per tutti i gruppi di spiritualità familiare, quest’anno l’iniziativa si ripeterà in tutta la diocesi. La data, comune a ogni zona pastorale, sarà domenica 6 aprile.

«La giornata – spiega don Caccia – si inserisce nel Percorso pastorale, perché riguarda la comunicazione della fede che le famiglie assumono come compito proprio, trovando nel gruppo familiare uno strumento capace di sostenerle». L’annuncio del Vangelo avviene «a “cerchi concentrici”: all’interno della famiglia, tra famiglie, tra famiglie e comunità», spiega il responsabile diocesano, «ma certamente anche nei gruppi familiari che, come dice il Cardinale, sono tra gli strumenti più facilmente frequentabili per le coppie». E in effetti il fatto che siano così diffusi conferma la loro «praticabilità».