10/04/2008
di Ylenia SPINELLI
Un momento di condivisione del cammino, pur nella diversità delle proposte. Questo, in sintesi, il significato della riuscitissima giornata dedicata ai gruppi famigliari della diocesi, che domenica scorsa, per la prima volta, si sono dati appuntamento nelle sette zone pastorali.
Più di quattro mila persone, tra genitori e figli, hanno partecipato all’incontro promosso dal Servizio per la Famiglia e coordinato sul territorio dai responsabili di zona, che si inserisce pienamente nel percorso pastorale diocesano “Famiglia comunica la tua fede”.
A Milano, alle relazioni di monsignor Luigi Manganini e Marco Vergottini che hanno dato un fondamento pastorale e teologico all’esperienza dei gruppi famigliari, sono seguite le testimonianze di un sacerdote e di una coppia, utili per tutti coloro che nell’incontro cercavano spunti per la realizzazione di un cammino di spiritualità famigliare.
Alla giornata hanno partecipato anche una decina di coppie extracomunitarie con i loro bambini, che hanno contribuito a creare un’atmosfera da famiglia allargata. «È stato dato un fondamento chiaro e significativo all’esperienza dei gruppi famigliari che da tantissimi anni è presente in diocesi, ma che ognuno viveva in modo forse un po’ isolato», dichiara Fiorenza Bleggi, che con il marito Lino è responsabile di zona. E aggiunge: «Ora ci sentiamo sicuramente dentro un percorso e una storia, siamo una grande famiglia di famiglie».
A Lecco ha partecipato il maggior numero di persone: ben 762, di cui tantissimi bambini, anche neonati, che hanno contribuito a creare il clima famigliare della giornata. Tante le esperienze portate da associazioni e movimenti di spiritualità famigliare. «Nulla di cattedratico – racconta la responsabile di zona Giancarla Manzoni -, ma testimonianze di vita, come quella toccante di una giovane coppia dell’associazione “Figli in cielo”, che dopo aver perso un bambino ha ritrovato nella fede e nella preghiera la forza per sopportare un grande lutto».
A Rho la giornata dei gruppi famigliari si è svolta presso il Santuario, con interventi, tra gli altri, di don Tiziano Sangalli sul tema “Gruppi famigliari dentro un cammino di chiesa diocesana” e dei coniugi De Giorgi, che hanno parlato di spiritualità famigliare tra teologia e vita quotidiana.
«Il messaggio forte – precisano i coniugi Carnelli, responsabili della zona IV -, come sottolineato dal Cardinale, è che le famiglie diano una testimonianza luminosa di comunione e di comunicazione nella fede». Anche qui per l’intera giornata si è respirato un clima gioioso e di festa di chi, vivendo l’esperienza dell’incontro con Gesù, non può fare a meno di condividerlo con altre famiglie.
«È stato bello constatare il desiderio di lavorare insieme che ha suscitato questa iniziativa», commenta Riccardo Pontiggia, responsabile della zona di Monza. E aggiunge: «Da più testimonianze e dall’omelia del vicario episcopale, monsignor Armando Cattaneo, è emerso come anche i laici e le coppie di sposi, in funzione del Battesimo, abbiamo ricevuto una sacerdotalità da vivere nella quotidianità».
Significativo pure l’intervento di don Paolo Ciotti, che da anni segue i gruppi famigliari e che ha raccontato come il relazionarsi con gli sposi lo abbia aiutato a vivere la propria spiritualità e la propria vocazione di prete.
Concetto ribadito anche da don Francesco Vitari a Sesto San Giovanni: «La fedeltà degli sposi al sacramento ricevuto – ha detto nel suo intervento – e la loro dedizione apostolica sono di grande esempio per me, quale testimonianza vissuta, nel dedicarmi con gratuità e fedeltà al mio ministero».
Monsignor Gianni Zappa ha invece sottolineato come la Chiesa intera guardi ai cammini dei gruppi famigliari con fiducia, ritenendoli «segno concreto di una tensione a voler vivere con sempre maggiore consapevolezza la propria vocazione».
Tra le tante testimonianze, davvero significativa è stata quella di una coppia peruviana, che ha raccontato come l’incontro con il gruppo famigliare parrocchiale abbia rappresentato un grande dono e ora entrambi i coniugi si sono fatti portatori appassionati della Buona Novella alla comunità peruviana presente sul territorio.
Una bella esperienza di interconfessionalità è stata invece presentata durante gli incontri nella zona di Melegnano, dove due coniugi – cattolico lui e valdese lei – hanno spiegato le problematiche dei sempre più frequenti matrimoni misti, chiedendo apertura e accoglienza.
Infine, nella zona di Varese, che già nel 2005 aveva organizzato una prima giornata sui gruppi famigliari, si è svolto un incontro pomeridiano sul tema “Al di sopra di tutto ci sia la carità”. «Questa volta abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sull’importanza dell’accoglienza – racconta la responsabile di zona Sonia Gonti – e del servizio».
«La nostra fortuna – aggiunge – è quella di avere un sacerdote come don Pino Gamalero, che essendo responsabile del consultorio a Varese ha molta esperienza con le coppie, e un vicario episcopale come monsignor Luigi Stucchi, particolarmente sensibile alle problematiche delle famiglie».