Ciao prima di ripartire (per l’ultima volta?)
verso casa mia in terra zambiana, voglio dirvi due parole.
Durante questa vacanza in Italia ho avuto modo di girare un po’: ragazzi ma che bello è il nostro paese? Non potete immaginare quanta meraviglia e stupore ho provato girando per le strade di Roma, o ammirando dalla costa le isole Pontine e il blu del mare in cui sono immerse, o il verde delle prealpi varesine e veronesi, o passeggiando la sera lungo il lago di Como o per le strade e piazze di Pavia. Chiedetelo a Flora, la mia guida romana, lei rideva della mia bocca aperta di fronte al Colosseo, a Castel Sant’Angelo, a piazza Navona. Quanto siamo fortunati noi italiani ad avere tanta bellezza a portata di sguardo! Ogni volta che torno in Italia sento forte il bisogno di assaporare questa bellezza e quest’anno mi sono davvero ubriacato.
Voi che ce l’avete sempre qui non abituatevi, sappiate che non è scontata, non tutti hanno questa benedizione, godetela se potete ogni giorno. Parlando con qualcuno mi rendevo conto di quanto noi esseri umani ne abbiamo bisogno per essere persone, magari persone migliori. Sarebbe bello che tutti avessero la possibilità di essere a contatto con il bello ogni giorno, lasciarsi inondare, penetrare dalla bellezza, diventare anche noi bellezza, ogni nostra cellula essere parte di un’opera meravigliosa. Dico sarebbe bello, ipotetico, ma se ci penso meglio è già una realtà, è veramente possibile, questa bellezza ce l’abbiamo già dentro, ne siamo parte.
Dio il mondo lo ha fatto proprio bello, poi l’uomo ci ha aggiunto del suo, certo in alcuni casi ha fatto delle schifezze, in altri è come se avesse portato a compimento il quadro. Forse noi italiani abbiamo un po’ questo compito nel mondo: farci portatori e continuatori di quella bellezza originaria che fa parte del nostro paesaggio ma anche del nostro essere. E sì anche del nostro essere umani, figli della bellezza, della Bellezza. Allora non possiamo che continuare l’opera, io sto cercando di farlo in Zambia con i miei ragazzi e ragazze a Mazabuka, anche loro sono belli e belle, cerco di convincerli di questa realtà, per motivi culturali e/o sociali e/o economici qualcuno non ci crede, e di fare in modo che vadano loro stessi ad abbellire luoghi e situazioni in cui saranno chiamati. Mi rendo conto, però, che di lavoro da fare ce n’è ovunque. Ho trovato infatti anche qui qualcuno da convincere su tale argomento.
Sono sempre più certo che ognuno di noi ha un compito, o se volete una missione: fare del mondo un posto più bello, farlo diventare quel luogo meraviglioso così come era stato pensato, fare in modo che la bellezza sia per tutti, tutti nessuno escluso, una bellezza che abbracci tutta l’umanità perchè è l’umanità stessa ad essere bella, e da qualche parte abbiamo bisogno di rivendicare questo "diritto", forse a qualcuno va ricordato. Beh, allora coraggio! il mondo ci aspetta. Grazie per la vostra bellezza, grazie per essere parte di questa meraviglia che è il mondo e grazie per il contributo che date perchè sia così.
Grazie a tutti coloro che anche in questa mia breve permanenza italiana mi hanno fatto parte della loro bellezza. Mi scuso con tutti quelli che non sono riuscito a vedere, ma prometto di impegnarmi a creare occasioni quando a gennaio tornerò. A tutti chiedo una preghiera per questi miei ultimi mesi tra la gente che è diventata parte di me in Zambia. Ora mi sento abbastanza sereno, ma so già che sarà uno dei periodi più difficili, uno di quei cambiamenti che contano nella vita, nella mia vita e in quella di alcuni di loro.
Ciao amici italiani.
A presto
Paolo
Milano, sabato 6 ottobre 2007