Nominato dal Santo Padre, Benedetto XVI, Arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Redaelli, già Vicario generale a Milano, inizierà il suo ministero nella nuova Diocesi domenica 14 ottobre. Sono in programma due momenti: alle 15 la Liturgia della Parola nella Basilica di Aquileia e alle 17 l’ingresso e la celebrazione nella Cattedrale di Gorizia. Parteciperà anche una delegazione della Chiesa ambrosiana guidata dal Vicario generale, monsignor Mario Delpini.
Ad Aquileia monsignor Redaelli, dopo essere stato accolto sulla porta della basilica dal suo predecessore, monsignor Dino De Antoni, renderà omaggio alle reliquie dei Santi martiri di quella Chiesa. Nel corso della Liturgia della Parola – cui assisteranno, fra gli altri, i rappresentati delle altre confessioni religiose cristiane e una rappresentanza degli ammalati della Diocesi – gli saranno consegnati l’Evangelario e, come tradizione, anche l’anello e la croce pettorale donati da Maria Teresa d’Austria al primo arcivescovo goriziano. Con tale gesto verrà sottolineato come anche il suo episcopato sia chiamato ad inserirsi nella secolare storia di testimonianza cristiana che ha visto Aquileia portare il Vangelo alle popolazioni dell’Europa centro-orientale. Da Aquileia, l’Arcivescovo partirà quindi alla volta di Gorizia. Lungo tutto il percorso, il suo viaggio sarà accompagnato dal suono a festa delle campane dei paesi attraversati. Al suo arrivo sul sagrato del Duomo, monsignor Redaelli sarà accolto dal sindaco di Gorizia che gli porgerà il saluto ufficiale a nome della città. Alle 17 inizierà in Cattedrale la solenne celebrazione eucaristica: sarà data lettura della Bolla papale di nomina del nuovo arcivescovo ed a lui monsignor De Antoni consegnerà il pastorale. Al termine del rito, dopo la solenne benedizione, la prima da Arcivescovo di Gorizia, si fermerà con i fedeli sulla piazza del Duomo.
Milano aveva ringraziato e salutato monsignor Carlo Redaelli l’8 settembre in occasione del Pontificale nella Solennità della Natività di Maria presieduto dal cardinale Angelo Scola nel Duomo di Milano.