Dopo la positiva esperienza del progetto «Madre adolescente: due minori a rischio» concluso nel marzo scorso, prende il via «Babymamme. Crescere insieme ai propri bambini» promosso dalla Fondazione ambrosiana per la vita (Fav) in collaborazione con l’Università Bicocca e in partnership con la Fondazione opera San Benedetto.
Il progetto è rivolto a ragazze dai 15 ai 21 anni che stanno per diventare madri o che lo sono già e ai loro partner e ai loro bambini fino al secondo anno di età. Lo scopo è quello di sostenerli e accompagnarli in una fase delicata della vita attraverso una rete strutturata di servizi per garantire una presa in carico globale dal punto di vista sociale, psicologico, sanitario ed educativo. Per questo le figure professionali coinvolte sono diverse: psicologhe, psicomotriciste, educatrici e assistenti sociali.
Un’adolescente che si trova ad affrontare una maternità non messa in conto rischia di compromettere la sua crescita e la stessa genitorialità. «Babymamme» si rivolge quindi a ragazze che potrebbero avere un basso livello di istruzione, come pure una difficile situazione socioeconomica, una famiglia di origine multiproblematica, magari con storie alle spalle di abusi e maltrattamenti infantili, stati depressivi post-partum e disturbi alimentari. In un quadro così complesso è facile immaginare che anche il bambino (già nato o in attesa) possa essere privato delle cure fondamentali dovute a un contesto che non favorisce il pieno e sano sviluppo. La madre, già in difficoltà e inesperta, rischia di non cogliere le emozioni e i segnali del figlio, di avere difficoltà ed essere negligente nell’accudimento, di non conoscere le tappe di sviluppo del bambino, di sentirsi inadeguata nel suo ruolo di madre… Il bimbo da parte sua potrebbe sviluppare una forma di attaccamento insicuro nei confronti della madre, avere sofferenze neonatali e problemi sanitari, difficoltà nello sviluppo psicomotorio e – in caso di forte disagio della madre – subire maltrattamenti.
Per questo gli operatori coinvolti nel progetto «Babymamme» dovranno intervenire sia in termini di prevenzione, sia di sostegno alla genitorialità fragile. Lavorando in rete con enti pubblici e privati, gli operatori dovranno contattare le organizzazioni del territorio che si occupano di maternità in adolescenza; costruire insieme alle ragazze un percorso di accompagnamento personalizzato verso l’età adulta; stimolare una sensibilità materna; favorire lo sviluppo psico-motorio e socio-emotivo dei bambini; migliorare il benessere psicologico delle madri; contrastare la dispersione scolastica e favorire l’inserimento lavorativo; coinvolgere la figura paterna e valorizzare la relazione di coppia. L’aspetto relazionale è fondamentale in ogni persona, a maggiore ragione per chi vive una fase delicata della vita e rischia di isolarsi o di sentirsi emarginata. Per questo è importante consolidare nelle babymamme una rete sociale e amicale in grado si sostenerla e di accompagnarla in questa nuova stagione della vita.
Altri aspetti delicati – come già accennato – sono anche quelli della casa, dello studio e del lavoro che andranno seguiti con attenzione, affrontando ogni singolo caso e cercando le soluzioni possibili.
Questo servizio è attivo presso «Il Girotondo» (via delle Cameglie 12, Milano), martedì e giovedì dalle 11.30 alle 15; presso «Spazio Agorà» (via Luigi Capuana 3, Milano), il martedì dalle 14 alle 18. Info: WhatsApp 3203458417; Facebook Progetto BabyMamme; giovanimamme@favambrosiana.it.