Domenica 2 novembre è il giorno tradizionalmente dedicato alla Commemorazione dei defunti.
L’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, presiederà una Santa Messa per le Forze Armate nella Basilica di Sant’Ambrogio alle 9.30 e la Santa Messa in Duomo alle 17.30. La celebrazione in Duomo sarà trasmessa in diretta da Telenova 2 (canale 664 del digitale terrestre) e www.chiesadimilano.it. Radio Mater manderà in onda l’omelia in differita alle 20.30.
Tra l’1 e il 2 novembre sono in programma diverse Sante Messe nei cimiteri di Milano. Ecco il prospetto.
Sabato 1 novembre
Ore 15.30: Cimitero Monumentale, presiede l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola.
Domenica 2 novembre
Ore 15.30: Cimitero di Bruzzano, presiede l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola.
Ore 15.30: Cimitero Maggiore, presiede monsignor Paolo Martinelli, Vescovo ausiliare.
Ore 15.30: Cimitero di Greco, presiede monsignor Bruno Marinoni, Moderator Curiae.
Ore 15.30: Cimitero di Lambrate, presiede monsignor Angelo Mascheroni, Vescovo ausiliare.
Ore 15.30: Cimitero di Baggio, presiede monsignor Pierantonio Tremolada, Vescovo ausiliare.
Ore 15.30: Cimitero di Chiaravalle, presiede monsignor Carlo Faccendini, Vicario episcopale.
Alle celebrazioni dell’1 e 2 novembre Radio Marconi dedicherà uno “speciale” in onda lunedì 3 novembre alle 18.40.
Note liturgiche
Monsignor Claudio Magnoli, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale liturgica, fornisce alcune importanti indicazioni in merito alle celebrazioni del 2 novembre: «Seguendo l’ordine di precedenza indicato nella Tabella dei giorni liturgici riportata in apertura del Messale Ambrosiano al termine delle Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario (p. LVI), la Commemorazione di tutti i fedeli defunti (2 novembre), che quest’anno cade in Domenica, vince sulla II Domenica dopo la Dedicazione.
Di conseguenza, il formulario liturgico (preghiere e canti) e le letture della domenica 2 novembre, a cominciare dalla messa vigiliare del sabato 1 novembre, sono della Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
La ragione di questa speciale indicazione, che pare contraddire il principio dell’assoluta preminenza della Domenica su ogni altra ragione festiva che non sia strettamente cristologica, sta nel fatto che tutta la liturgia della Commemorazione dei fedeli defunti è a forte impronta pasquale ed esalta la risurrezione del Signore come primizia della futura risurrezione dei nostri cari defunti proprio come la Domenica. Ciò significa che essa non è una celebrazione in onore dei defunti, quasi fosse in analogia con la festa del 1 novembre in onore di tutti i santi, ma una celebrazione di suffragio universale (per tutti i defunti) alla luce della pasqua di risurrezione.
Alcune precisazioni per ben celebrare questa domenica: – Tutte le messe omettono il Gloria, conservando il Credo; – Per la liturgia della Parola il Lezionario offre tre schemi di Letture tra i quali è possibile scegliere liberamente a ogni messa. È pastoralmente utile, specialmente in ordine alla predicazione, che, nell’ambito di una Parrocchia, Unità Pastorale o Comunità Pastorale, ci sia un accordo previo tra i presbiteri e i diaconi sulla scelta degli schemi da usare nelle varie celebrazioni eucaristiche; – la messa vigiliare di sabato 1 novembre dovrà prevedere la proclamazione del Vangelo della Risurrezione della II domenica dopo la Dedicazione nella forma semplice (non con la liturgia vigiliare tra i Vespri); – la Liturgia delle Ore, a cominciare dai Vespri I è quella della Domenica (XXXI del Tempo per annum). Qualora nel pomeriggio / sera di sabato 1 novembre si celebrassero i Vespri con il popolo, si possono celebrare i Vespri dei defunti.
Mentre incoraggiano e promuovono la pia pratica della visita al cimitero presso la tomba dei propri cari defunti per onorarne il ricordo e sostare in preghiera, i sacerdoti abbiano anche cura di illuminare i fedeli sull’importanza della partecipazione alla santa messa per unirsi al suffragio di tutta la Chiesa e rinnovare la propria fede personale nella risurrezione di Cristo dai morti, primizia della nostra futura risurrezione e di quella dei nostri cari defunti».