Una folla silenziosa, raccolta, in preghiera. Quattromila persone assiepate in ogni angolo, tantissime rimaste fuori, in coda ai lati di ingresso. Un’atmosfera davvero particolare quella vissuta questa sera da chi si è recato nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano in occasione della veglia per la pace presieduta dall’arcivescovo Scola.
I giovani inginocchiati ai lati della Basilica, alcuni anziani lasciati sedere nella cripta che custodisce le spoglie del santo.
La diocesi di Milano e’qui con il suo arcivescovo e unita in preghiera con tutte le parrocchie del territorio e con quelle del resto del mondo che questa sera hanno aperto le porte per lasciare entrare tutti coloro che, col gesto di impegno del digiuno e lasciandosi sollecitare e scuotere dalle parole del Vangelo vogliono dire no a un nuovo intervento militare internazionale, questa volta in Siria, e un forte si’alla possibilità di risoluzione del conflitto armato che da due anni insanguina il Paese attraverso la via del negoziato.
Il Vangelo delle Beatitudini, proclamato durante la veglia e’stata così la scelta più intensa per dire ancora una volta che gli operatori della pace sono "figli d Dio".
Il cardinale Scola ha ribadito, prima di iniziare la lettura dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 1 settembre che occorre "partire con cuore limpido da noi stessi per arrivare fino alle circostanze e le grandi tragedie" nel richiamo a ogni fedele all’impegno personale per essere promotore di pace.
Ha affermato l’arcivescovo: «Affidare alla preghiera e al digiuno questa domanda di pace, laddove le guerre distruggono, in luoghi come la Siria, sia proseguita – ha detto -nella preghiera personale e nel santo Rosario e sia poi proseguita nel quotidiano della nostra esistenza».
Alla preghiera in Sant’Ambrogio hanno preso parte oltre all’arcivescovo, l’abate di Sant’Ambrogio, monsignor Erminio De Scalzi, il vicario episcopale monsignor Angelo Mascheroni e monsignor Luigi Stucchi vicario episcopale per la formazione permanente del clero.
Presenti rappresentanti delle chiese valdese e ortodossa.
Dopo la liturgia della Parola d’iniziato il momento di adorazione eucaristica.
Alla preghiera hanno preso parte anche un gruppo di ragazzi siriani che hanno condotto alcune invocazioni per la pace.
Moltissime persone rimaste fuori sono riuscite ad accedere nella Basilica per un momento di preghiera di fronte al Santissimo. Tra le autorità il ministro Maurizio Lupi, il presidente nazionale delle ACLI Gianni Bottalico, i volontari della Caritas ambrosiana, l’Azione Cattolica, Comunione e liberazione e i rappresentanti delle comunità ortodosse di Milano.
Fuori dalla chiesa anche uno striscione a sostegno di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito ad agosto in Siria.
Milano
«Senza domanda di pace
resteremmo spettatori di un dramma»
Quattromila persone dentro e fuori Sant'Ambrogio per la veglia guidata dall'Arcivescovo: «Ognuno è chiamato in prima persona all'impegno in primis nel quotidiano»
di Francesca LOZITO
7 Settembre 2013