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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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2 febbraio

Donne e salute,
un occhio di riguardo per le straniere

A Milano il seminario informativo in lingua spagnola di «Donna Dovunque», il progetto di prevenzione della Lilt rivolto alle migranti, che hanno poco accesso ai servizi sanitari. Seguiranno seminari in altre lingue

28 Gennaio 2016

Cos’è un tumore? Cosa posso fare per prevenirlo? Quali visite devo fare? Di questo e altro si parlerà martedì 2 febbraio, alle 17, presso il teatro parrocchiale di Santa Maria Assunta in Turro (via Pimentel 5, Milano), in un seminario rivolto alle donne straniere di lingua spagnola. Altri seminari seguiranno poi il 6 marzo (lingua russa), il 13 marzo (lingua cinese) e il 3 aprile (lingua inglese): in allegato il calendario completo. L’iniziativa è promossa dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), che alle donne partecipanti consegnerà un buono per accedere a una visita gratuita nei suoi ambulatori di Sesto San Giovanni.

Convincere le donne a prendersi cura di sé e combattere il tabù del cancro e la paura a farsi visitare è da sempre la mission della Lilt che, fin dai suoi esordi nel 1948, ha avuto un’attenzione particolare verso i tumori femminili. E se in quegli anni si trattava di scontrarsi contro il pudore e la disinformazione delle donne italiane, oggi un lavoro analogo è richiesto per sensibilizzare le donne migranti.

È questa la sfida che affronta il progetto «Donna Dovunque», un servizio rivolto a tutte le donne straniere e che ha l’obiettivo di avvicinare le nuove comunità alla prevenzione. Come spiega la coordinatrice Barbara Spina, si tratta di un intervento a più livelli, con una rete di supporter sul territorio: autorità locali, enti non profit, associazioni, fondazioni, consolati, Chiese.

Anche la Pastorale dei migranti ha manifestato interesse per il progetto e disponibilità a collaborare, come spiega don Alberto Vitali, responsabile diocesano: «Le donne migranti hanno poco accesso ai servizi sanitari, in parte per ragioni culturali, ma anche per difficoltà pratiche, prima fra tutte la lingua, oppure per paura, perché magari sono clandestine. Così rischiano di trascurarsi. Per questo riteniamo il progetto di Lilt interessante e lo segnaliamo alle diverse comunità etniche della Diocesi». In pratica, prosegue don Vitali, «i cappellani potrebbero individuare una o due donne per ciascuna comunità perché, opportunamente istruite dal Lilt, facciano da tramite presso la componente femminile delle comunità. Trattandosi di una materia delicata, meglio che sia gestita direttamente tra donne».

Nel novembre scorso «Donna Dovunque» ha svolto una prima serie di seminari con medici stranieri incaricati di spiegare alcuni concetti-base sulla prevenzione, che si sono svolti per le migranti di lingua spagnola presso il consolato dell’Ecuador a Milano, per le arabe nello spazio prevenzione di Sesto, per le cinesi alla scuola di via Sarpi e per le rumene presso la Chiesa ortodossa di via De Amicis.

Info: tel. 02.49521120; cell. 3407301193; prevenzione@legatumori.mi.it