Per don Angelo Zorloni, parroco dei Santi Nazaro e Celso a Bresso, le giornate di Family 2012 con il Papa sono state come «una carezza alla città». Grande fermento per giorni e settimane, ma ora non si può dimenticare quello che è stato un evento mondiale. «La partecipazione era ai limiti del collasso: tra i pass distribuiti e le disponibilità delle famiglie ad accogliere… A noi era stata richiesta l’ospitalità “leggera” di due o tre giorni: è stato molto bello e alla fine abbiamo regalato l’icona del VII Incontro mondiale a tutte le famiglie, anche alle ospitanti e a quelle che non sono venute perché sono rimaste a dormire al Parco di Bresso. Nei giorni successivi sono arrivate, inattese, tante telefonate e ringraziamenti». Ma il cammino delle parrocchie di Bresso (Santi Nazaro e Celso, S. Carlo e Madonna della Misericordia) non si ferma. «Ogni mese, a partire da gennaio, abbiamo pubblicato le dieci catechesi di Family – spiega don Zorloni – e andremo avanti fino a settembre, perché gli eventi non si consumano, ma ci trascendono, e ora continueremo a riflettere, perché nulla vada perduto».
Nella settimana successiva all’Incontro Mondiale le tre parrocchie della città, ognuno a suo modo, nelle giornate eucaristiche e del Corpus Domini, hanno ripreso le parole pronunciate da Benedetto XVI. «Abbiamo stampato tutti i testi, al mattino e nel pomeriggio c’erano momenti di preghiera, preceduti da una breve introduzione e seguiti dal silenzio per un ascolto personale della Parola». Martedì scorso invece c’è stata un’assemblea pubblica: si sono riuniti i tre Consigli pastorali, ma la serata era aperta a tutti, non solo ai membri delle rispettive parrocchie. «È stata una serata intensa e di grande partecipazione – dice don Zorloni -. Abbiamo cercato di fare questo passaggio: nei giorni successivi al Family dicevamo “Che bello!”, ora ci stiamo chiedendo “Perché e che cosa è bello?” e, ancora, “Cosa potrà essere bello?”. Se vogliamo usare un linguaggio “papale” è quello che Benedetto XVI ha detto ai due fidanzati malgasci alla veglia di sabato sera: l’invito a passare dall’esplosione dei sentimenti all’amore maturo, quindi da una fede vissuta con grande entusiasmo a una fede che diventa consapevolezza».
È contento don Zorloni perché «è stata una serata fruttuosa e interessante» in cui i partecipanti hanno cercato di rispondere alla domanda: «E adesso?». «Ne sono uscite belle intuizioni, per esempio sull’educazione affettiva e alla fede, sulla necessità (a tutti i costi) di comunione nella Chiesa, sulle modalità espressive della vita cristiana, sull’importanza della pluriformità… Tutti temi che ci siamo appuntati e che intendiamo riprendere in futuro». Inoltre, a cominciare dai gruppi familiari, molto attivi nella parrocchia centrale di S. Nazaro, ma poi anche nelle altre, «nel prossimo autunno riprenderemo tre testi strategici del Papa – dice don Zorloni -: l’omelia finale, l’intervento alla veglia e gli incontri con la città e gli amministratori». Anche per i più piccoli il Family offrirà spunti importanti. «Gli educatori degli oratori riprenderanno le parole chiave pronunciate allo Stadio – conclude il parrocco di Bresso -, sempre per abituarci a non consumare l’evento. Era questo il nostro obiettivo fin dall’inizio».