Ultimi giorni di iscrizioni per la grande convocazione in Duomo dell’Arcivescovo con il mondo della scuola. L’appuntamento è per il 22 gennaio alle 18.30 e l’invito è rivolto a tutti i dirigenti scolastici, insegnanti della scuola pubblica (statale e paritaria), personale Ata e rappresentanti dei genitori. Al momento hanno già aderito 3.200 persone, cui vanno aggiunti i referenti delle varie istituzioni scolastiche, associazioni, federazioni di insegnanti, dirigenti, genitori e studenti. «Le iscrizioni, che resteranno aperte fino a domani e anche oltre se ci saranno ancora posti – assicura don Michele Di Tolve, responsabile del Servizio per la Pastorale scolastica – sononecessarie per motivi organizzativi» (digitare nella barra dell’indirizzo web/url: eventi.ircmi.it, quindi compilare i campi e stampare la ricevuta da presentare all’ingresso). I partecipanti potranno affluire in Duomo già dalle 17, poi il Cardinale giungerà alle 18.30.
Che cosa rappresenta per l’Arcivescovo questo appuntamento?
Il desiderio del cardinale Angelo Scola è quello di dire la stima della Chiesa ambrosiana a tutto il mondo adulto che lavora nella scuola. Questo evento si inserisce pienamente all’interno del percorso “Il campo è il mondo”: la scuola infatti è la realtà in cui tutto il mondo si incontra. Questo vuol dire essere al servizio di tutta la scuola pubblica italiana con il desiderio di servire il percorso di crescita e di educazione dei ragazzi attraverso quel patrimonio di cultura e istruzione che ha nutrito tutta l’Europa e l’Italia in particolare.
Come si svolgerà l’incontro?
Ci saranno i saluti del Vicario episcopale di settore, monsignor Pierantonio Tremolada, e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale lombardo, Francesco De Sanctis. Poi leggeremo un testo del Concilio Vaticano II tratto dalla Gravissimum educationis e un brano dal libro della Sapienza. Quindi presenterò all’Arcivescovo le prime tre domande rivolte rispettivamente da un dirigente di scuola pubblica statale, da un docente di scuola pubblica statale e da un insegnante di religione cattolica. Dopo le prime risposte seguiranno altre tre domande: di un docente a nome di tutte le associazioni di insegnanti (Aimc, Uciim, Ats…), di un genitore in rappresentanza delle associazioni (Age, Agesc, Forags…) e di un rappresentante di tutte le scuole pubbliche paritarie (cattoliche, cristiane e laiche). Al termine, presenterò il cammino che inizierà dopo questo incontro per arrivare alla tappa importante del 10 maggio quanto tutto il mondo della scuola sarà invitato ad andare a Roma da papa Francesco.
E il percorso di preparazione in che cosa consiste?
A partire da metà febbraio organizzeremo degli incontri sul territorio, in ogni zona pastorale, per ragionare tutti insieme (Diocesi, associazioni, federazioni di insegnati e genitori) e rispondere alla domanda: “Perché nessuno vada perduto, quale scuola?”. Intorno a questo interrogativo e riprendendo il documento della Cei “La Chiesa per la scuola”, vogliamo radunare genitori, insegnanti, studenti per riflettere rimettendo al centro l’alunno. Se ci interessa, per il bene di questa Chiesa e di questa società, che nessuno vada perduto, qual è allora la scuola che vogliamo? La prospettiva per rispondere all’interrogativo è di guardare agli studenti. La scuola esiste per i ragazzi. La Chiesa vuole quindi offrire questa prospettiva: guardare alla scuola, guardando ai ragazzi e al loro futuro. Per questo vogliamo generare quell’alleanza educativa tanto sospirata, perché là dove già esiste, il territorio si anima in modo diverso e con un progetto educativo attento ai ragazzi di quel territorio, ma anche alle necessità delle famiglie e dei docenti.