Sabato e domenica scorsi alcuni regali personali del cardinale Angelo Scola sono stati oggetto di una vendita, il cui ricavato sarà devoluto al Fondo Famiglia Lavoro della Diocesi. La vendita ha avuto luogo proprio nella parrocchia di San Leonardo a Malgrate, paese e comunità di origine dell’Arcivescovo, nel Decanato di Lecco.
Icone, serigrafie e oggettistica varia – tra cui cuscinetti realizzati dai detenuti del carcere e prodotti artigianali africani – sono andati in vendita con grande soddisfazione per i volontari lecchesi che hanno organizzato la manifestazione. «La vendita è andata molto bene, anche se un bilancio finale non è stato ancora fatto – spiega Giovanna Fazzini, responsabile decanale della Caritas di Lecco -. Sicuramente è stato un grande successo, e per questo ripeteremo l’iniziativa: martedì 29 e mercoledì 30 ottobre, infatti, questa vendita sarà riproposta nella hall dell’ospedale di Lecco “Alessandro Manzoni”, dalle 8.30 alle 18 (orario continuato). Saranno i volontari della Caritas decanale e anche altri volontari lecchesi del Fondo Famiglia Lavoro a gestire la vendita e a qualificarsi alle persone che si renderanno disponibili all’acquisto». Se da questa ulteriore vendita avanzerà qualche oggetto, la Caritas decanale di Lecco ne proporrà altre in altre sedi, anche se gran parte del materiale messo a disposizione dal Cardinale è già stato venduto, oltre che a Malgrate, a Milano e on-line.
Intanto a Lecco il Fondo continua a operare: tutti i giovedì i volontari del locale ricevono le persone segnalate da parroci e parrocchie, oppure dai Comuni. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 16, i delegati Caritas Irene Colombo e Matteo Ripamonti ricevono su appuntamento le persone di tutto il decanato nello stabile di via San Nicolò 2. Oltre ai bisognosi, però, Giovanna Fazzini spera di ricevere anche i volonterosi: «Chi vuole aiutare può fare una donazione on-line sul sito del Fondo, oppure consegnarla direttamente in Caritas…». I fondi vanno in due direzioni: una parte va ad aiutare le situazioni di emergenza delle famiglie che non riescono a far fronte alle spese ordinarie (affitto, bollette, mutui…); un’altra viene destinata a chi si vuole iscrivere a corsi di formazione e riqualificazione professionale per reimmettersi nel mondo del lavoro. «A Lecco sono già partiti diversi corsi all’Enaip e al Cfp “Aldo Moro” di Valmadrera – precisa Fazzini -. Si tratta di corsi per diventare Operatori socio-sanitari, piastrellisti, artigiani, operai nel settore meccanico…».
I requisiti per accedere al Fondo sono: essere residenti nella diocesi, aver perso il lavoro dopo il 1° luglio 2011, avere almeno un figlio a carico residente in Italia. «Tante volte si rivolgono a noi persone che non hanno questi requisiti e dobbiamo cercare di reindirizzarli ad altre forme di sostegno – rileva Fazzini -. Per fortuna a Lecco c’è anche il Fondo Solidarietà al lavoro costituito nel 2011 dalle parrocchie cittadine, dalla Caritas Ambrosiana, dal Consorzio Consolida e dalla Fondazione Provincia di Lecco per dare una risposta concreta al bisogno di lavoro di tanti disoccupati con famiglia a carico». Il segreto, in ogni caso, restano le donazioni. Tanto è grande il mare del bisogno, altrettanto grande dovrebbe essere l’«affluente» dei donatori.