Si svolgerà negli spazi di FieraMilanoCity, il 30, 31 maggio e l’1 giugno, il Congresso teologico e pastorale dedicato alla famiglia. Parte centrale dell’Incontro mondiale delle famiglie e momento di dibattito internazionale. Un’occasione per conoscere da vicino esperienze, difficoltà e abitudini di società e culture diverse.
Ad aprire i lavori, dopo l’apertura ufficiale con i saluti dell’arcivescovo Angelo Scola, del presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia cardinale Ennio Antonelli e delle autorità civili, ci sarà una sessione presieduta dal cardinale Norberto Rivera Carrera. Alla mattina si svolgeranno le relazioni, al pomeriggio le tavole rotonde.
Il primo giorno si parlerà di “Famiglia: tra opera della creazione e festa della salvezza” e di “Famiglia, il lavoro e la festa nel mondo contemporaneo”. Il secondo verranno affrontate le tematiche del lavoro e della precarietà. Mentre nella giornata conclusiva gli argomenti saranno “La famiglia e la festa tra antropologia e fede” e “Santificare la festa: la famiglia nel giorno del Signore”.
Italia, Spagna, Francia, Marocco, Croazia, Argentina, Germania, Cile e Irlanda. Ma anche Benin, Repubblica del Congo, Libano e Ucraina. Questi i principali Paesi da cui provengono i relatori. Nazionalità diverse che si ritrovano per parlare della famiglia e del suo ruolo nella società di oggi. Abitudini e costumi differenti, che trovano il loro punto d’incontro in valori comuni. Persone che desiderano affrontare le sfide e cambiamenti della società alla luce di una prospettiva di fede.
Tante le persone che hanno già deciso di partecipare e i delegati inviati dalle parrocchie. Tutti accomunati dal desiderio di imparare qualcosa di nuovo e di trovare idee e suggerimenti per vivere appieno la propria fede nella quotidianità. Come don Paolo Ciotti, delegato di Seregno. «Spero che questa possa essere un’occasione per mettere in contatto esperienze diverse. Mi auguro, soprattutto, che dopo l’evento i partecipanti abbiano anche il coraggio per tradurre nella storia e nella società i tanti e positivi spunti che emergeranno», commenta.
Della stessa idea anche Angelina Colombo, delegata di Monza. «È un’occasione per crescere nella fede e nella vita sociale in un mondo pieno di problemi. Un’opportunità che ci è offerta per vivere e condividere la nostra fede con altre persone che vengono da diverse parti del mondo. Durante le relazioni e gli incontri a cui prenderò parte, mi aspetto di trovare indicazioni concrete per vivere al meglio ogni giorno insieme alla mia famiglia, sia nei momenti di festa che in quelli del lavoro», sottolinea.
Disoccupazione, educazione dei figli, comunicazione, crisi economica. Problemi che oggi come non mai sono diventati globali: da cui neppure il ricco Occidente può dirsi immune. Ecco allora che il confronto con chi è sempre stato povero oppure con chi vive la migrazione come una dinamica imprescindibile dell’essere famiglia, può essere uno stimolo a superare le difficoltà e rafforzare i legami d’amore. «Mi interessa in modo particolare poter incontrare altre persone, conoscere le loro idee e quello che pensano dell’educazione e dell’essere genitori: grandi sfide per la società di oggi -, spiega Claudia Berrettini, responsabile organizzativo locale a Cormano -. Ho un interesse personale per questi argomenti perché faccio parte di una famiglia e sono un’insegnante. Sono convinta che saranno tanti gli spunti su cui potremo riflettere insieme».
Impegni quotidiani, difficoltà da superare, fatiche personali. La famiglia si ritrova nei momenti di festa e mette in comune soddisfazioni e problemi. «Dalla comunione tra i suoi membri nasce la Missione, verso la società in cui la famiglia vive e lavora. E così la sua unità e l’amore tra i suoi membri diventano testimonianza per tutti coloro che le stanno attorno», precisa don Antonio Torresin, moderatore della tavola rotonda “La domenica della famiglia: tempo della comunione e della missione” che si svolgerà il 1 giugno e in cui si confronteranno tre esperienze parrocchiali con la partecipazione di don Pietro Sigurani, don Olinto Ballerini, dalla Zambia, e don Roko Glasnovic, dalla Croazia. Le relazioni inizieranno tra le 9 e le 9.30 e alle 15 partiranno le tavole rotonde.