In occasione della sessione autunnale del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, tenutasi a Roma dal 23 al 25 settembre, è stata approvata la richiesta di predisporre una Nota pastorale sull’Ordo Virginum.
Tale esigenza «è suggerita dalla nuova fioritura in Italia dell’antico Ordine delle Vergini, presente in 113 Diocesi di tutte le Regioni ecclesiastiche», come si legge nel comunicato finale della Commissione. Infatti, questa forma di consacrazione, risalente ai primi secoli del cristianesimo e progressivamente scomparsa per ragioni socio-culturali, è stata ripristinata dal Concilio Vaticano II, che con la costituzione Sacrosanctum concilium (n. 80) ha disposto la rivisitazione dell’antico e suggestivo rito di consacrazione delle vergini, promulgato il 31 maggio 1970. Da allora i “frutti” sono stati abbondanti: circa 500 consacrazioni in Italia e altrettante in formazione.
Le caratteristiche della consacrazione nell’Ordo virginum sono delineate nelle premesse al rito di consacrazione, ricche di riferimenti biblici, teologici e liturgici, e nel canone 604 del Codice di Diritto Canonico: sponsalità con Cristo, diocesanità e presenza nel mondo sono gli elementi distintivi della scelta essenziale e radicale di donne che emettono il «santo proposito di seguire Cristo più da vicino e dal Vescovo diocesano sono consacrate a Dio» (can. 604 CDC), vivendo una quotidianità di lavoro e di impegni sociali ed ecclesiali, «senza alcun particolare cambiamento esteriore» (Benedetto XVI in occasione dell’Incontro Internazionale OV 15 maggio 2008) e con uno stile incentrato sull’«essere» più che sul »fare».
Il lavoro di elaborazione e stesura del documento pastorale è stato affidato alla Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata.
Info: www.ordovirginum.org