Un pontificato nel segno dell’evangelizzazione, quello di Karol Wojtyla, che nasce il 18 maggio 1920 a Wadowice, secondogenito di un sottufficiale e di Emilia Kaczorowska. A nove anni perde la madre, tre anni dopo il fratello maggiore Edmund, medico. Dopo la maturità, nell’estate del 1938, con il padre ormai in pensione, si trasferisce a Cracovia per studiare Filologia polacca all’Università Jagellonica. Ma i suoi studi sono interrotti nel settembre del 1939 dalla chiusura dell’ateneo da parte dei tedeschi.
Un anno dopo, per guadagnarsi da vivere ed evitare la deportazione in Germania, comincia a lavorare. Prima in una cava di pietra, poi nella fabbrica Solvay. La vocazione sacerdotale matura proprio in quella difficile situazione, «tra le sofferenze della mia nazione – racconterà da Papa -, nel lavoro fisico, tra gli operai, e grazie alla direzione spirituale di vari sacerdoti, specialmente del mio confessore».