Quando la Cambogia ha aperto le porte alla presenza straniera, fra le altre ONG arrivate, anche il PIME ha potuto iniziare la sua presenza all’interno di questo popolo, attraverso l’istituzione dell’ONG " NEW HUMANITY: pace, collaborazione, sviluppo".
Cristina è impegnata da anni nei progetti di "NEW HUMANITY" a servizio di alcuni villaggi davvero poveri. Fra le diverse attività, Cristina si occupa della "promozione umana" specialmente per vedove e disabili mentali.
E’ un lavoro che si gioca nella relazione constante, nell’istaurarsi di una fiducia reciproca che porti la gente a credere veramente che un futuro "migliore" ci può essere, se loro stessi si impegnano per la collaborazione e la condivisione delle possibilità che hanno e che possono migliorare tramite formazione e alcuni strumenti che la stessa ONG mette a disposizione.
Ci sono molti esempi di persone che davvero vogliono avere un futuro diverso, e quindi impegnarsi, affidarsi, investendo energie, se stessi!
Maria è una di queste!
A causa di una malformazione congenita, ha dei moncherini al posto delle dita delle mani e dei piedi. La sua condizione e’ di estrema povertà, ma di certo non è l’immagine dell’autocommiserazione!
Ha tre figli, una madre malata, eppure non si "abbatte", ma si dà da fare, con un’intraprendenza incredibile! E’ riuscita addirittura ad imparare come intrecciare foglie di palma per fare le caratteristiche scatoline!
Ha comprato una bicicletta… e riesce a pedalare, tutta contenta di poter portare a scuola i suoi figli! Maria ha anche dimostrato una prontezza di generosità e di altruismo che non è comune.
Pur considerando tutto quello che ha (e che non ha!), quando la sua vicina di casa è morta lasciando soli quattro figli (il marito è sempre in un altro villaggio per guadagnare qualche soldo), e Cristina le ha chiesto di poter preparare i pasti per questi bambini, lei ha risposto: «ma certo! e c’era bisogno di chiederlo?».
Paola, infermiera, è impegnata in un altro ambito: i bambini malati di AIDS. L’AIDS in Cambogia purtroppo è molto diffuso. Alcuni tra i motivi di tale diffusione (uno dei paesi più colpiti in Asia) sono la prostituzione e un’assoluta ignoranza rispetto a questo virus.
Tante famiglie sono state decimate da questa malattia.
Il meccanismo tragico è sempre lo stesso: l’uomo si permette delle "innocenti scappatelle", mortali "scappatelle", infettando se stesso, poi la moglie e di conseguenza i numerosi figli.
Oggigiorno assistiamo ad un numero elevatissimo di orfani (la Cambogia è un Paese fatto da bambini e giovani!), moltissimi a causa dell’AIDS, appunto, e moltissimi altrettanto infettati e malati!
Paola lavora con missionari americani (Maryknoll), da anni impegnati nell’assistenza dei malati di AIDS, e da circa tre anni anche "dalla parte dei bambini".
Gli orfani vengono ospitati in "gruppi case", dove possono ricevere tutto quello di hanno bisogno: una casa, igiene, cibo buono e abbondante, medicine e continua assistenza medica ma soprattutto tanto, tanto AMORE.
Questo cocktail è davvero miracoloso!!!
Paola e tutti quelli dello staff assistono a delle vere e proprie guarigioni (miglioramenti… non si può decisamente parlare di guarigione dell’AIDS!!!), in forza anche della grande grande VOGLIA DI VIVERE che questi bambini hanno! E’ stupendo "lottare insieme", con tutte le forze che si hanno, per la CAUSA DELLA VITA!
E quando "il peggio è passato", che gioia imparare da questi bambini sulla stessa vita! Spesso noi predichiamo il perdono, la riconciliazione, citando la Bibbia o illustri teologi.
Loro non parlano, non predicano.
Loro la RICONCILIAZIONE e il perdono verso chi ha fatto loro del male, LO VIVONO!
Il passato, spesso fatto dal dolore per aver visto morire i propri genitori, dall’abbandono da parte di parenti che non si sentono in grado di assumersi una responsabilità così grande, dalla discriminazione e a volte dagli abusi… questo passato, che non è comunque possibile essere dimenticato, viene RICONCILIATO in virtù dell’amore ricevono ora e che vogliono donare.
Lezioni di vita!
Anche in questo caso di esempi, nomi, situazioni ce ne sarebbero tanti da raccontare!
Vi lascio semplicemente un nome:
Seima è un bambino davvero speciale! Ha 14 anni e pesa… 18 chili!
L’AIDS ha segnato per sempre i suoi polmoni e ogni tanto "ci fa correre" con urgenza per i suoi aggravamenti.
Ma Seima ha tanta voglia di vivere!
E lottando, giorno dopo giorno, sta migliorando.
Va a scuola, riesce anche a fare un po’ di sport (quando non vediamo, perché glielo abbiamo proibito a causa della sua dispnea!), ma soprattutto ha un milione di domande sulla vita e sulla morte.
Non saprei dire quanti avessero mai sperato in una sua ripresa così strepitosa! Per Paola Seima è un "figlio" che ama in modo speciale.
E’ uno dei doni più belli ricevuti!
Gioia di amare e sofferenza, soprattutto davanti alla malattia e morte, sono un binomio con cui Paola e tutti i ragazzi dello staff dei Maryknoll hanno a che fare quotidianamente.
E’ sempre uno sperimentare, comunque, quanto la vita sia molto più potente della morte!