I ragazzi ci sono. E sono per la società una provocazione costante. Ogni adulto avverte il bisogno di imparare ad accompagnare sempre meglio i ragazzi, i giovanissimi, per vivere con loro un’esperienza di Chiesa vera, profonda e vivace. L’Acr è proprio un contesto buono per provare a cimentarsi con questa sfida. E in particolare la due giorni per educatori Acr, prevista per il 7-8 novembre, è un’ottima occasione per approfondire la propria capacità di accompagnare i più piccoli nelle piccole grandi prove della loro vita.
«I ragazzi stessi ci hanno chiesto una maggiore attenzione alle povertà, all’atteggiamento dell’accoglienza e dell’annuncio – dice Chiara Zambon, responsabile diocesana Acr -. Sono ragazzi che provocano quelli dell’Acr. La loro provocazione però non è mai sterile, ma costruttiva. È importante allora comprendere meglio le dinamiche dei loro ambienti di vita e lì intercettare il tema del loro apostolato».
Quest’anno l’Acr ha deciso di svolgere la due giorni educatori in ciascuna Zona pastorale, per permettere una partecipazione capillare.
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