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Appuntamenti

Il 9 giugno il “Manifesto per la società
dei liberi” al CCM

Presentazione del libro di Mauro Magatti e Chiara Giaccardi e dibattito sulla “generatività”

4 Giugno 2014

Generativi di tutto il mondo unitevi, “Manifesto per la società dei liberi”, il nuovo libro di Mauro Magatti e Chiara Giaccardi (Feltrinelli), è al centro del dibattito in programma lunedì 9 giugno, alle 21, al Centro Culturale di Milano (Sala Verri, via Zebedia 2).
Oltre gli autori intervengono Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, e Silvano Petrosino, filosofo, professore di semiotica nell’Università Cattolica di Milano. «La libertà in condizioni di libertà è diversa dalla libertà in condizioni di costrizione. È questo il problema che interpella oggi la “società dei liberi” – spiegano Giaccardi e Magatti, entrambi sociologi -. È vero, ci siamo liberati. Ma nel frattempo siamo divenuti prigionieri della potenza: quelli dei grandi apparati tecno-economici e quella della volontà di potenza soggettiva, in continua espansione. Tutti uguali, finalmente disinibiti, perennemente in cerca, sempre aperti a tutto. Ma trasformando, alla fine, il desiderio di godimento e facendoci schiavi della performance. Arrivando a negare la realtà, il senso, l’altro da noi, la vita. E così diventando violenti, insoddisfatti, depressi. Pieni di cose e perfettamente vuoti. E diseguali».
«Esiste però un’altra libertà: la “libertà generativa” – proseguono -. Una libertà che insegue una speranza e sta in relazione con la realtà, con l’altro da sé. Un generare che è biologico e simbolico. Come movimento antropologico originario – speculare al consumo – la generatività si manifesta nell’arte, nel lavoro cooperativo, nel volontariato, in certa imprenditorialità, nell’artigianato. E si realizza in quattro tempi: desiderare, mettere al mondo, prendersi cura e, infine, lasciar andare. Movimenti che ci rigenerano come soggetti capaci e nuovi. Dunque, la generatività come nuovo immaginario della libertà che ci libera da noi stessi. È questo il modo per riformare il nostro modello di sviluppo e rinnovare la democrazia. Superando l’individualismo della società dei consumi ed entrando nella società che genera».